La presenza Cloud di Oracle si espande a livello mondiale. La multinazionale prevede infatti di incrementare la presenza delle proprie cloud region per soddisfare l’elevata richiesta di servizi Oracle Cloud da parte dei clienti di tutto il mondo. Oracle aprirà infatti 14 cloud region, con nuove sedi in Europa, Medio Oriente, Asia Pacifico e America Latina. Una delle new entry, al via da ieri, riguarda proprio l’Italia con il lancio, appunto della cloud region italiana, per supportare la crescente domanda di servizi di cloud computing da parte del settore pubblico e privato. Si aggiunge all’altra nuova apertura di Stoccolma (Svezia). Oracle prevede di avere almeno 44 cloud region entro la fine del 2022, continuando in una delle espansioni più veloci rispetto a qualsiasi altro cloud provider.
Oracle dispone già di regioni cloud in Germania, Paesi Bassi, Francia, Regno Unito e Svizzera in Europa. Comprese le due nuove regioni, avrà strutture in 36 regioni in tutto il mondo.
La region di Milano è localizzata strategicamente nel “cuore” industriale ed economico del paese; qui si trovano alcune delle più grandi realtà del settore pubblico e qui si concentra il business dei più importanti settori del Paese quali il bancario, la moda, il design ecc – e anche uno dei più ampi ecosistemi start-up. Oltre la metà dell’attività economica e industriale italiana infatti gravita sulla Lombardia, regione che produce quasi un quarto del PIL italiano.
La region di Milano rafforza l’ampia rete di infrastrutture Oracle nell’Unione Europea, area in cui sono già disponibili Francoforte, Amsterdam, Marsiglia e ora anche Stoccolma, e si prevede di aprire una seconda region in Francia e una in Spagna. Altre Oracle Cloud Region sono presenti anche nel Regno Unito e in Svizzera.
“È importante offrire alle organizzazioni italiane accesso a infrastrutture cloud localizzate nel paese per gestire le loro applicazioni e i loro dati più critici. In questo periodo stiamo assistendo a una crescita significativa del nostro business cloud, che riflette il desiderio dei nostri clienti di digitalizzare rapidamente la loro operatività per servire al meglio i loro clienti” ha commentato Alessandro Ippolito, Vice President e Country General Manager di Oracle Italia. “Inoltre, la region di Milano potrà supportare anche le iniziative del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che mira a promuovere il rilancio economico dell’Italia facendo leva sulla modernizzazione digitale. Avere una Cloud Region su suolo italiano faciliterà l’adozione dei servizi Oracle Cloud da parte degli enti governativi e dalle aziende che operano nei settori più strettamente regolamentati”.
I servizi Oracle Cloud, tra cui si annoverano Oracle Autonomous Database, Oracle Container Engine for Kubernetes e Oracle Cloud VMware, sono ora disponibili da Milano per i clienti che vogliono sfruttare una Cloud Region localizzata in Italia. Questo può aiutare le realtà dei settori più regolamentati, come il mondo bancario o il settore pubblico, a rispettare le richieste normative. Inoltre, Oracle offre un’ampia gamma di strategie cloud per la modernizzazione delle applicazioni aziendali, per aiutare le organizzazioni del Paese a operare in modo sempre più competitivo sui mercati globali.
Per sostenere i clienti nella costruzione di architetture con business continuity e disaster protection, e al contempo aiutarli a soddisfare i requisiti di residenza dei dati nel Paese di riferimento, Oracle prevede di costruire almeno due cloud region in quasi tutti i Paesi in cui opera. Gli Stati Uniti, il Canada, il Regno Unito, la Corea del Sud, il Giappone, il Brasile, l’India e l’Australia hanno già due cloud region.
Oracle è, inoltre, attivamente impegnata anche nella sostenibilità. Tutte le regioni Oracle Cloud del mondo saranno alimentate con energia rinnovabile al 100% entro il 2025. Varie region Oracle Cloud, comprese le region in Nord America, Sud America ed Europa, lo sono già – e tutte utilizzano tecnologie all’avanguardia per la gestione dell’energia e il raffreddamento, in modo da ridurre al minimo l’impatto sull’ambiente. Nell’ambito dell’impegno per un “cloud pulito”, Oracle ha riutilizzato o riciclato il 99,6% del proprio hardware che è stato ritirato nel corso dell’anno fiscale 2021, rispettando rigorosamente le normative in ambito privacy e sicurezza dei dati di Oracle.