Dimezzare le emissioni di gas serra entro il 2030 rispetto al 2019 e ridurre del 42% le emissioni derivanti dall’acquisto di beni e servizi e dal trasporto e distribuzione a valle entro il 2029, sempre rispetto al 2019. Sono questi i due nuovi obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra annunciati dal Gruppo Armani e approvati dalla Science Based Targets initiative (Sbti), istituzione nata dalla collaborazione tra Climate Disclosure Project, United Nations Global Compact, World Resources Institute e World Wide Fund for Nature (Wwf), che incoraggia e certifica l’impegno pubblico da parte delle aziende alla riduzione di emissioni di gas serra, favorendo la transizione verso un’economia a ridotte emissioni di carbonio.
Tali obiettivi, parte della strategia di sostenibilità del gruppo firmatario nel 2019 del Fashion Pact, sono stati giudicati coerenti con il contenimento del riscaldamento globale al di sotto di 1,5°C, come previsto dell’Accordo di Parigi, che mira a prevenire gli effetti più dannosi del cambiamento climatico.
“Il contrasto ai cambiamenti climatici è un impegno molto complesso che richiede grandissima dedizione e che deve riguardare l’intero processo produttivo – ha commentato Giorgio Armani -. Il concetto di sostenibilità, infatti, va adottato a 360°, producendo meno e meglio, selezionando materie prime a basso impatto ambientale, cercando sempre processi innovativi, riducendo gli sprechi e gli scarti, utilizzando fonti di energia rinnovabili e, in questo modo, diminuendo le emissioni dannose per il pianeta. Per questo sono particolarmente orgoglioso di questo importante passo che testimonia la volontà del Gruppo di proseguire con determinazione il percorso intrapreso”.