Nuovo aumento dei prezzi per le borse di Chanel. A segnalarlo è The Fashion Law che ricorda come la maison parigina abbia già optato per dei ricari nel 2020. “Chanel – si legge sul portale di settore – ha aumentato i suoi prezzi due volte durante la pandemia. In primo luogo, ha registrato un aumento tra il 5 e il 17% su alcune borse nel maggio 2020, chiamando in causa un aumento del costo di alcune materie prime e significative fluttuazioni dei tassi di cambio tra l’euro e alcune valute locali. Il famoso fashion brand ha poi operato un altro aumento del 5% a ottobre 2020 in linea con una tendenza più ampia che ha visto anche alcuni dei suoi competitor, tra cui Louis Vuitton, Dior e Gucci, aumentare i cartellini dei prezzi (e proteggere i margini)”.
Nelle scorse settimane, Philippe Blondiaux, CFO di Chanel, aveva spiegato che i prezzi sarebbero saliti nuovamente, riflesso di una “politica di revisione dei prezzi in tutto il mondo due volte l’anno” della maison. I nuovi aumenti di prezzo, in vigore dal 1° luglio, riguardano luxury bags come la Chanel 19 Small (rincaro del 10%) o i modelli Chanel Classic Medium e Classic Jumbo (+15 per cento).
Chanel ha chiuso il 2020 con ricavi in calo del 18% rispetto al 2019 a quota 10,1 miliardi di dollari (circa 8,33 miliardi di euro). Un dato in linea con le previsioni tratteggiate un anno fa dal presidente Bruno Pavlovsky, che aveva stimato che la società sarebbe andata incontro a una contrazione double digit nei dodici mesi.
Nel 2021, il gruppo ha però registrato un’inversione di rotta: “Non solo siamo già tornati al 2019, ma molto più avanti di quei numeri, e vale lo stesso per il nostro margine”, ha commentato Blondiaux riguardo alla crescita double digit dei ricavi tra gennaio e giugno 2021 rispetto allo stesso periodo del 2019, diventato il termine di paragone per valutare l’andamento della ripresa. Inizialmente, l’executive aveva previsto che ci sarebbero voluti fino a due anni per tornare ai livelli pre-pandemia, ma si è detto favorevolmente stupito della smentita. Anche il margine di profitto è stimato in netta crescita, con un rimbalzo che dovrebbe assestarsi tra il 28% e il 29%, dopo essere sceso al 20,3% nel 2020.