Anche Canada Goose diventa fur free. Il marchio di outerwear controllato da Bain Capital ha programmato per il 2022 lo stop alle pellicce nella produzione dei propri capi, prefiggendosi di interrompere l’acquisto del controverso materiale entro il 2021 e di cessarne l’impiego nel corso dell’anno successivo.
“Il nostro obiettivo è sempre stato quello di realizzare prodotti che offrano una qualità eccezionale, protezione dagli elementi e che funzionino secondo le esigenze dei consumatori; questa decisione trasforma il modo in cui continueremo a fare proprio questo”, ha dichiarato Dani Reiss, presidente e CEO di Canada Goose. “Continuiamo a espanderci – attraverso le aree geografiche e i climi – lanciando nuove categorie e prodotti progettati con intenzione, scopo e funzionalità. Allo stesso tempo, stiamo accelerando l’evoluzione sostenibile dei nostri design”.
Mai come in questo momento l’impiego e soprattutto la rinuncia alle pellicce ha rappresentato un tema caldo, un passo quasi necessario, anche se da solo non sufficiente, per imboccare la strada della sostenibilità. Anche le maison più blasonate sono state costrette a farci i conti, basti pensare a Valentino, che ha recentemente annunciato il suo nuovo corso fur free, o ad Alexander McQueen e Balenciaga, ultime della scuderia Kering a rinunciare alla pelliccia.
La decisione appare come il naturale proseguimento della piattaforma Humanature e del conseguente lancio dello Standard Expedition Parka, realizzato con materiali sostenibili e riciclati. Il capo genera il 30% di carbonio in meno e richiede il 65% in meno d’acqua rispetto alla sua versione tradizionale, l’Expedition Parka, di cui rappresenta l’evoluzione green, seguita da una nuova categoria di piumini leggeri, il Cypress e il Crofton. Entrambe le giacche sono realizzate in nylon riciclato, secondo il principio di “mantenere il pianeta freddo e le persone che ci vivono al caldo”, divenuto bandiera del brand.
“Questo è un significativo passo avanti verso la costruzione di un mondo più umano e sostenibile. Plaudiamo all’impegno di Canada Goose di porre fine all’uso di tutte le pellicce entro la fine del 2022 e alla posizione di leadership che stanno assumendo all’interno del proprio settore”, ha affermato Barbara Cartwright, CEO dell’associazione animalista Humane Canada.
Canada Goose aveva già annunciato nel 2019 il proprio impegno a raggiungere la carbon neutrality e a ridurre le emissioni di oltre l’80% rispetto ai livelli attuali entro il 2025. Tra gli obiettivi c’è anche quello di impiegare Preferred Fibres and Materials (PFMs), alternative sostenibili ai materiali convenzionali, al 90% entro il 2025 e di convertire interamente i propri packaging in nuove soluzioni ecologiche.