Pitti Immagine Filati, salone di riferimento per il mondo dei filati e della maglieria a livello internazionale, torna a svolgersi in presenza, e per l’89esima edizione si terrà straordinariamente alla Stazione Leopolda, nuova location che accompagna anche la scelta di giocare d’anticipo sulle date degli altri saloni di Pitti Immagine. Filati andrà infatti in scena da oggi al 30 giugno 2021, anticipando, in questa occasione, le date di Pitti Uomo e Bimbo, e rispecchiando così la stagionalità dei filati che precede di sei mesi il prodotto finito. In scena (85 aziende in totale, di cui 78 in presenza) tutte le tendenze filati per l’A/I 2022-23. L’appuntamento vedrà anche una forte integrazione tra dimensione fisica e digitale: dallo scorso 7 giugno, infatti, Pitti Filati è online sulla piattaforma Pitti Connect.
Il ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e l’Agenzia Ice, ricorda la nota stampa, “valorizzano il ruolo di Firenze sulla scena internazionale nel comparto moda attraverso il sostegno ai saloni estivi di Pitti Immagine”.
Il “100” è il tema conduttore non solo di Pitti Uomo, ma anche di tutte le edizioni estive dei saloni di Pitti Immagine, con un logo e una grafica speciali curati dal graphic designer Francesco Dondina.
“Transformer” è invece il tema e il titolo delle prossime tendenze per l’A/I 2022-2023, raccontate all’interno dello Spazio Ricerca, come ogni edizione, da Angelo Figus e Nicola Miller. Una novità assoluta è Pitti Studios, il nuovo servizio di produzione contenuti per valorizzare le proposte degli espositori. “A partire da appena 30 cm di filo – si legge nel comunicato -, Pitti Immagine, in collaborazione con l’azienda di macchine per la maglieria Shima Seiki e lo studio creativo Kerned, è in grado di realizzare una versione animata e in 3D del capo finito, indossato da un avatar come in una vera e propria sfilata. Un racconto creativo di qualità per comunicare al meglio i tratti distintivi delle collezioni, con focus dedicati su Pitti Connect e dal vivo, grazie a un’installazione speciale prevista in Stazione Leopolda”.
Uno spazio di questa edizione di Pitti Filati sarà dedicato alle collezioni dei cinque finalisti di Feel the Contest, mentre torna l’appuntamento con Vintage Selection, laboratorio di ricerca dedicato alla “cultura vintage” con protagoniste una selezione di aziende del settore presenti sul territorio nazionale.
Quanto alla congiuntura economica, il bilancio 2020 della filatura italiana (in questa accezione comprensiva della produzione di filati lanieri, cotonieri e linieri) risente inevitabilmente degli effetti della pandemia Covid-19. Come già anticipato nella nota di preconsuntivo diffusa lo scorso febbraio, la filatura ha archiviato il 2020 accusando gravi perdite: il fatturato settoriale perde il 27,2% su base annua, bruciando oltre 750 milioni di euro in dodici mesi, e portandosi a poco più di 2 miliardi di euro. Le vendite estere hanno registrato un calo del -19,6%, variazione questa “peggiore di quelle già sperimentate nel biennio 2008-2009”.
Il 2021 si apre ancora con luci ed ombre. Nel primo trimestre, l’indice di produzione industriale Istat relativo alle attività di filatura fa registrare un primo timidissimo segnale di recupero, evidenziando una variazione del +0,6% su base annua; più in dettaglio, in termini di produzione fisica, i mesi di gennaio e febbraio hanno perso rispettivamente il -14,3% e il -12,6% rispetto all’anno scorso, mentre il mese di marzo mostra un rimbalzo del +45% rispetto al marzo 2020. Con riferimento alle performance sui mercati esteri, per il terzo anno consecutivo la filatura evidenzia una flessione dell’export; se i primi 3 mesi del 2019 e del 2020 si erano chiusi rispettivamente con una dinamica del -2,5% e del -8,7%, il gennaio-marzo 2021 vede cedere il -7,1%, per un totale di 185,9 milioni di euro. Sono stati in particolare i filati di cotone e per aguglieria a consentire alla filatura di contenere le perdite trimestrali a livello di vendite estere.