Nell’esercizio fiscale terminato il 31 marzo, Dr. Martens ha visto i ricavi salire a 773 milioni di sterline (pari a 900 milioni di euro al cambio attuale), in crescita del 15%, ma ha dovuto far fronte a una frenata degli utili, in calo del 52% a 35,7 milioni di sterline (pari a 40 milioni di euro). La sensibile flessione della redditività, spiega il gruppo nel corso della conference con gli analisti, sarebbe legata ai costi eccezionali, pari a 80,5 milioni di sterline, stanziati per la quotazione avvenuta a gennaio. Nei giorni scorsi, in seguito alla comunicazione dei dati finanziari dell’ultimo bilancio, le azioni del gruppo sono crollate anche dell’11 per cento.
Nell’anno del Covid, il gruppo ha risentito del calo delle vendite al dettaglio a causa dei lockdown prolungati: il fatturato di questo canale è sceso del 40% a 99,7 milioni di sterline (116,7 milioni di euro). Il gruppo ha comunicato, tuttavia, di aver aperto 18 nuovi negozi in tutto il mondo, portando il totale dei propri negozi a 135. A livello regionale, i ricavi sono aumentati del 17% sia in Emea sia nelle Americhe e del 7% in Apac. Da segnalare in particolare la performance della Cina, dove le entrate sono aumentate del 46 per cento.
Se il canale delle vendite fisiche ha scontato, come da manuale, le restrizioni per il Covid, a crescere è stato soprattutto l’online che ha raggiunto un incremento del 73 per cento. Il peso dell’e-commerce ha raggiunto il 30% sul totale e punta ad arrivare al 40% nel medio termine.
L’azienda, infine, ha comunicato che le previsioni per il 2022 restano invariate rispetto alle indicazioni comunicate con l’ipo di febbraio.