L’emergenza sanitaria non ha rallentato la voglia di pellicce dei consumatori cinesi. È quanto emerso da una ricerca svolta dall’Università di Copenhagen sul business delle pellicce nel 2020. Nonostante il Covid-19, la richiesta dei clienti asiatici, soddisfatta anche attraverso le vendite online, ha aiutato il segmento. Si era stimato che lo scorso anno il commercio globale delle pellicce sarebbe arrivato a circa 25 miliardi di dollari, calcolando però l’impatto della pandemia la cifra scende di 5 miliardi.
Il CEO della International Fur Federation Mark Oaten ha dichiarato, in un’intervista ripresa da Wwd, che nel 2020 la vendita delle pellicce è continuata nonostante le restrizioni relative agli spostamenti e i vari lockdown. Il manager ritiene che la domanda sia tornata velocemente a salire sia in Cina che in Corea del Sud grazie alla voglia di premiarsi dei consumatori acquistando cappotti, borse e accessori visti sulle passerelle di marchi come Fendi e Dior. Tra il 2010 e il 2017, la Cina è stato il più grande produttore di visoni e ancora oggi copre il 15% della produzione mondiale. Oaten afferma che la domanda da parte di mercati quali Russia, Asia e Middle East non è scomparsa e che gli acquirenti acquistano localmente quando non possono viaggiare, come possono testimoniare le maison del lusso europee negli ultimi anni.
Il settore resta forte nonostante la decisione da parte della Danimarca di abbattere milioni di visoni, di cui è il più grande produttore mondiale. La notizia è stata presa in seguito al provvedimento emanato dal governo danese lo scorso novembre, che ha ordinato ai produttori di abbattere in massa i visoni per scongiurare il pericolo di una mutazione del Covid-19, che porterebbe al passaggio della malattia dall’animale all’uomo.
Secondo il report ‘Global Fur Retail Value’ commissariato dalla Iff, la pandemia ha avuto un impatto significativo sul settore delle pellicce, ma solo temporaneamente, senza cioè fermarne la crescita a lungo termine. Lo studio aggiunge che la chiusura degli stabilimenti di pellicce in Danimarca non ha avuto effetti sulle vendite del 2020 avendo commercializzato merce già esistente. Però, nell’anno, circa il 25% della produzione mondiale, e il 30% di quella legata ai visoni, è stata spazzata via dal Covid-19. Il report stima inoltre che senza l’impatto della pandemia il mercato europeo sarebbe stato di circa 6 miliardi di dollari, il valore calerà però a 4,8 miliardi tenendo conto dell’emergenza sanitaria.