Compagnie Financière Richemont supera le attese nei 12 mesi, confermando la buona performance del segmento gioielleria. Nell’esercizio fiscale 2020/2021 (chiuso il 31 marzo), la holding di Ginevra ha registrato vendite in aumento dell’8% per 13,14 miliardi di euro, meglio dei 13,02 miliardi stimati dal consensus Refinitiv. A balzare sono stati i profitti netti, che segnano un +38% a 1,28 miliardi di euro, anche i questo caso al di sopra degli 821 milioni ipotizzati dagli analisti.
Nella nota, Richemont inquadra il periodo come un anno caratterizzato da due fasi: le vendite del colosso dell’hard luxury, che controlla, tra gli altri, Cartier, Piaget, Iwc Schaffhausen e la galassia Ynap, erano diminuite di un quarto nella prima metà dell’esercizio, fase che ha coinciso con le prime misure di contenimento della pandemia Covid-19, prima di rimbalzare del 12% nel secondo semestre, trainate dalla Cina e dalle vendite online. Negli ultimi tre mesi dell’anno (quindi da gennaio 2021 a fine marzo), le vendite sono aumentate del 30 per cento.
Luca Solca, analista di Bernstein, ha parlato di risultati in grado di battere il consesus del mercato e “costruiti sulla straordinaria performance delle Jewellery Maisons”, come Cartier e Van Cleef & Arpels.
“Il nuovo anno fiscale è iniziato bene, con un’accelerazione tangibile in tutte le attività ad aprile”, ha detto il gruppo nella nota. La gioielleria, che contribuisce per più della metà alle entrate del gruppo, ha superato i livelli pre-crisi. Il digitale, in netta accelerazione durante la pandemia, è aumentato “triple digit”, arrivando a rappresentare il 21% delle vendite del gruppo.
Richemont non ha fornito una guidance per il nuovo anno. Il numero uno della società, Johann Rupert, ha dichiarato che la “volatilità e la bassa visibilità probabilmente prevarranno fino a quando non ci sarà l’immunità di gregge”.
Per l’esercizio concluso, il gruppo pagherà un dividendo di 2 franchi svizzeri (1,82 euro) per azione, contro 1 franco svizzero dello scorso anno.
In mattinata le azioni di Richemont guadagnavano quasi 5 punti percentuali alla Borsa di Zurigo.