La pandemia e i conseguenti lockdown non fermano Puma. Il player tedesco ha infatti archiviato il primo trimestre del 2021 con una crescita del 25,8% (currency-adjusted) a quota 1,549 miliardi di euro e un ebit di 154 milioni (+116,7%), battendo così le stime del mercato. L’utile netto è ammontato a 109 milioni di euro, rispetto ai 36 milioni del 2020, mentre il margine lordo è aumentato del 48,5% .
A sospingere i risultati del marchio sportivo hanno contribuito le Americhe (+38,5%), guidate dal Nord America, e l’Asia Pacifico (+28,8%), grazie alla Cina. L’Emea, nonostante la chiusura dei negozi in Europa, segna un +14 per cento. Tutte le categorie merceologiche sono cresciute, e quindi calzature (+27%), abbigliamento (+27,2%) e accessori (+19,4 per cento). A livello di canali, il wholesale ha messo a segno un +24,3% a 1,2 miliardi, mentre il canale direct to consumer ha registrato un +31,3% a 346,8 milioni, grazie anche al +74,9% generato dall’e-commerce.
“Siamo fiduciosi che il 2021 sarà un anno migliore rispetto al 2020”, ha dichiarato il CEO Bjørn Gulden. “Stimiamo che le nostre vendite crescano in un range mid-teens e che la profittabilità migliori sensibilmente rispetto all’anno scorso. Continueremo a investire nel prodotto e nel marketing, a potenziare il legame con i retailer e ad anticipare i desideri dei consumatori”.