Torna in scena il Tavolo della moda, l’appuntamento corale che, nato con Carlo Calenda allora ex sottosegretario allo Sviluppo economico, ha portato avanti negli anni, con le associazioni della moda e alcuni player fieristici del settore fashion, un dialogo su fiere, internazionalizzazione e digitalizzazione. Ieri si è tenuto a Roma il primo appuntamento sotto il governo Draghi e convocato dal ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti alla presenza delle associazioni imprenditoriali (tra cui Confindustria moda, Camera nazionale della moda italiana, FederazioneModaItalia Confcommercio, Confartigianato moda e Cna Federmoda, TessiliVari*), e delle organizzazioni sindacali del settore (Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil). Si tratta del primo nell’epoca della pandemia di Covid-19 e proprio il tema della ripartenza del mondo moda e accessorio è stato il fulcro dell’appuntamento, con la possibilità di anticipare i tempi a metà giugno.
Proroga degli ammortizzatori sociali per tutto il 2021, sostegni mirati al settore, indennizzi calcolati anche sui costi fissi sostenuti e le problematiche fiscali legate al magazzino sono alcuni dei punti portati avanti dalle associazioni di settore e che Giorgetti sottoporrà all’attenzione della cabina di regia presieduta dal presidente del Consiglio. Come emerso nel corso del Tavolo di confronto, Giorgetti si è impegnato anche sul tema delle aperture: “Giusta la proposta di permettere apertura dei punti vendita anche in zona rossa con la possibilità di entrare solo per appuntamento e anticipare quella delle fiere al 15 giugno. Porterò le proposte in consiglio dei ministri”, ha dichiarato.
In vista delle riaperture Giorgetti ha annunciato che “insieme al ministro Garavaglia stiamo pensando a un greenpass italiano che permetta anche l’ingresso in Italia degli stranieri”. Si tratterebbero di protocolli condivisi con altri Stati con criterio di reciprocità, che garantiscano un accesso agevolato alle fiere di settore superando le problematiche della limitazione degli spostamenti. Un capitolo a parte è stato dedicato all’occupazione femminile “che rappresenta una parte importante nel settore e che deve essere tutelata”.
Il presidente di Confindustria Moda, Cirillo Marcolin ha sottolineato la pesante situazione in cui versa il settore moda. Nel 2019 il tessile-moda italiano aveva registrato una forte crescita, attestandosi come il primo contributore alla bilancia commerciale del Paese, con un fatturato di circa 98 miliardi di euro. Nel 2020 il bilancio settoriale si chiude invece con perdite gravi e ben peggiori rispetto a quelle dell’ultima crisi del 2008-2009. Secondo le stime elaborate dal Centro Studi di Confindustria Moda il fatturato annuo è stimato in calo nell’ordine del -26 per cento.
Per FederazioneModaItalia Confcommercio un altro tema che sarà da inserire in agenda è quello delle locazioni e delle rimanenze: “Auspichiamo ora l’attenzione al dettaglio e alla filiera di un settore così importante possa riguardare anche indennizzi congrui alle effettive perdite, soluzioni adeguate al problema delle locazioni commerciali e all’annoso problema delle importanti rimanenze di magazzino”, ha commento il presidente dell’associazione Renato Borghi al termine dell’incontro.
*notizia modificata il 22 aprile alle ore 14.45 integrando nell’elenco delle associazioni coinvolte al Tavolo della moda anche TessiliVari