Tiffany, Lvmh vuole alzare il posizionamento

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Una revisione dell’offerta con un focus maggiore sull’oro e sulle gemme preziose, un nuovo aspetto per la rete di negozi, un rafforzamento delle presenza in Europa e in Asia. Dovrebbero essere questi i cardini della ‘nuova’ Tiffany & Co nella visione di Lvmh che ha completato l’operazione da quasi 14 miliardi di euro all’inizio di questo mese, comunicando inoltre la nomina di Anthony Ledru come nuovo CEO al posto di Alessandro Bogliolo. A diffondere i dettagli di quello che potrebbe essere il nuovo corso è Reuters che cita fonti vicine all’operazione.
“Lvmh può dare a Tiffany il tempo e il denaro necessari per fare alcuni grandi investimenti nella gamma di prodotti e nei negozi di tutto il mondo, e aspettare un ritorno economico a medio termine”, ha dichiarato all’agenzia di stampa una delle fonti. Oltre a concentrarsi su gioielli di fascia alta, il brand potrebbe rafforzarsi nel segmento orologi. Quanto allo store network, sarebbe in corso la valutazione dei punti vendita più performanti. Non sono escluse diverse chiusure.
“A differenza di rivali come Cartier e Van Cleef & Arpels, controllate di Richemont, così come di Bulgari, maison di Lvmh, l’offerta di Tiffany va da ciondoli in argento da 150 dollari (poco meno di 125 euro) a collane di diamanti con prezzi da decine di milioni di dollari. I gioielli in argento hanno margini lordi di circa il 90% e offrono un entry point perfetto per gli acquirenti più giovani e meno abbienti. Tuttavia, i top names del settore hanno bisogno della fascia medio-alta (con un prezzo superiore a 100mila dollari) per creare un’aura di esclusività”.
La volontà di Bernard Arnault sarebbe quindi quella di elevare il posizionamento di Tiffany, anche se questo richiederà tempo. “Daremo priorità alla desiderabilità a lungo termine di Tiffany piuttosto che a vincoli a breve termine”, avrebbe detto Arnault ai nuovi vertici di Tiffany.
Secondo i dati diffusi ieri, il colosso di Parigi ha chiuso il 2020 con ricavi a 44,7 miliardi di euro, in flessione del 17% sul 2019 (-16% a livello organico). La divisione Watches & Jewelry ha invece riportato, nell’anno, una flessione del 24% (-23% a livello organico) a 3,3 miliardi, con un calo nel quarto trimestre contenuto in un -2 per cento.