Primo trimestre ancora in calo, ma migliore delle attese per Fast Retailing. La capogruppo di Uniqlo ha archiviato il periodo al 30 novembre 2020 registrando vendite nette in diminuzione dello 0,6% per un totale di 619,7 miliardi di yen (4,9 miliardi di euro). Forte rialzo invece dell’utile operativo del gruppo (+23,3%) attestato a 113 miliardi di yen, mentre l’utile netto è sceso dello 0,7% a 70,3 miliardi di yen.
A trainare il gruppo giapponese di Tadashi Yanai si riconferma il brand fast fashion Uniqlo che ha registrato ottime performance in Cina e Giappone. Uniqlo Japan, che genera il 50% delle vendite, ha visto il suo fatturato nel primo trimestre aumentare dell’8,9% a 253,8 miliardi di yen. Le vendite in-store sono aumentate del 7,3%, mentre quelle dell’online sono cresciute del 48,3 per cento. Buoni risultati anche per il marchio di abbigliamento casual Gu (+4,9%) che ha cavalcato la forte domanda di abbigliamento da casa. Uniqlo International, invece, ha sofferto maggiormente in aree come Nord America, Europa, Asia meridionale, Sud-Est asiatico e Oceania, duramente colpite dalla pandemia: qui, i ricavi sono diminuiti del 7,2% su base annua a 260,6 miliardi di yen.
Nonostante Fast Retailing abbia avviato l’esercizio con buone prospettive, la guidance per l’anno fiscale in corso, che terminerà il 31 agosto, è rimasta invariata. È previsto che l’utile netto salirà dell’82,6% a 165 miliardi di yen, l’utile operativo del 64% a 245 miliardi di yen e il fatturato del 9,5%, a 2,2 trilioni di yen.