Tutto il mondo Fedrigoni in un unico supporto. Il gruppo italiano specializzato nella produzione e vendita di carte speciali per packaging, editoria e grafica e di prodotti autoadesivi per l’etichettatura è pronto a svelare ‘Paper Box’, volume che raccoglie l’intera gamma di carte Fedrigoni. Quasi 900 tipi diversi tra naturali e patinate, colorate e bianche, lisce e goffrate, di qualunque grammatura.
“Paper Box è la più grande raccolta sul mercato di carte grafiche speciali e no. È un’enciclopedia, uno strumento unico molto semplice da consultare, offre a chi lo utilizza di navigare attraverso l’universo delle carte nella sua totalità, carte di altissimo livello ma anche pensate per un utilizzo quotidiano, scoprendo tutte le possibili applicazioni: editoria, publishing, packaging”, spiega a Pambianconews Micaela Di Trana, marketing director paper di Fedrigoni.
Il know-how di Fedrigoni, frutto di 132 anni di storia, è ora raccolto in uno strumento completo suddiviso in tre sezioni facili da consultare che verrà presentato per la prima volta il 29 e 30 ottobre durante Packaging Première Collection, la due-giorni dedicata al packaging di lusso al Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano. È poi prevista da metà novembre una serie di eventi fisici e virtuali in cui si succederanno appuntamenti esclusivi, performance di artisti e designer e ospiti internazionali, tutto nella massima sicurezza e in osservanza delle misure anti-Covid previste al momento.
Nonostante l’evoluzione della comunicazione contemporanea sia sempre più virtuale, la carta non rischia di essere dimenticata, anzi: “Questo forte impulso alla digitalizzazione amplificato ulteriormente dalla pandemia rappresenterà una grande spinta alla ‘Paper Renaissance’ perché la materialità è indispensabile. Ci sono elementi nella matericità impossibili da contrastare, la carta diventerà uno strumento per magnificare l’esperienza phygital, per creare un ponte tra il mondo digital e la materialità con cui ci confrontiamo tutti i giorni”, spiega Di Trana.
“Oggi sia il packaging che il coordinamento visivo dei luxury brand attraverso la carta assumeranno un ruolo sempre più strategico. Non potendo andare in negozio per vivere l’esperienza del brand a 360°, la griffe dovrà cercare di ramificare l’esperienza affidandosi all’e-commerce. La carta può aiutare grazie a packaging sempre più premium, adatti al reuse, pensati per unboxing che facciano rivivere il momento di acquisto in boutique di un prodotto di alta gamma”, chiarisce Di Trana.
I supporti cartacei sono inoltre sempre più protagonisti della svolta ecosostenibile: “Plastic to paper è un trend in crescita, magari spesso non ci facciamo caso ma la carta è presente in tanti momenti della nostra vita e potrebbe esserlo ancora di più, motivo per cui affianchiamo le aziende alla ricerca di espedienti diversi dalla plastica”, racconta la manager.
Fedrigoni, dal 2018 proprietà del fondo di investimento statunitense Bain Capital, ha chiuso il 2019 con un fatturato pari a 1,17 miliardi di euro, in linea con l’anno precedente ma con ebitda in crescita del 18,7% a perimetro costante, determinato dalle buone performance delle etichette autoadesive. Il primo trimestre 2020 si è invece chiuso con un margine operativo di 45,7 milioni di euro segnando un aumento dell’1,1% rispetto a marzo 2019, i ricavi a quota 374,2 milioni di euro vedono un calo del 7,9% a causa del generale calo di domanda determinato dal lockdown e dalla chiusura di molte attività in seguito all’emergenza sanitaria. I risultati del primo trimestre includono anche l’apporto della multinazionale italiana di prodotti autoadesivi Ritrama recentemente acquisita.
“Con l’arrivo di Ritrama – illustra Di Trana – abbiamo ulteriormente arricchito la nostra expertise che si suddivide nel segmento paper & security ed etichette. Vogliamo confermare la leadership nell’editoria di altissimo livello investendo in termini di innovazioni e soluzioni ad hoc nel packaging di lusso, confermato dalle grandi case di moda partner tra cui Dior, Etro e Salvatore Ferragamo. L’emergenza sanitaria ha sicuramente impattato la sfera del publishing commerciale con riduzioni fino all’80% di alcuni verticali come il mondo dei ricevimenti familiari, il travelling e l’entertainment. Per fortuna il packaging non ha risentito molto della crisi, grazie al nostro portafoglio diversificato il gruppo sta affrontando con tenacia le conseguenze della pandemia”.