Continua la ristrutturazione di Macy’s che, alla fine della scorsa settiman,a ha annunciato una riduzione del proprio organico di poco meno di 4mila unità. A essere coinvolti saranno sia i ruoli manageriali sia lo staff della rete di negozi, della supply chain e del network di customer support. Secondo una nota diffusa da Macy’s, questa decisione permetterà di risparmiare circa 630 milioni di dollari all’anno (circa 560 milioni di euro).
Gli store di quella che è una delle insegne più rappresentative del retail americano sono rimasti chiusi dal 18 marzo al 4 maggio scorsi, a causa del lockdown imposto dalla diffusione del Covid-19. Alcuni dei dipendenti che ancora oggi risultano in congedo rientreranno il prossimo 5 luglio, fa sapere Macy’s.
La pandemia ha costretto il retailer a rivedere le proprie strategie, già pesantemente condizionate dalla pressione finanziaria e dalla crisi generalizzata del commercio al dettaglio negli Usa. Agli inizi di giugno, l’insegna guidata da Jeff Gennette ha comunicato di avere ottenuto nuovi finanziamenti per complessivi 4,5 miliardi di dollari. “La società – si legge su Reuters – ha dichiarato che sarà in grado di acquistare un nuovo inventario quando i negozi riapriranno e di ripagare i debiti nel 2020 e nel 2021″.
Macy’s ha incassato il duro colpo del Coronavirus, registrando, secondo quanto comunicato nelle scorse settimane, una perdita di 652 milioni di dollari nel primo trimestre (dati al 2 maggio 2020), contro un profitto di 137 milioni dello stesso periodo di un anno fa. Le vendite nette sono scese a 3,02 miliardi di dollari dai 5,5 miliardi del 2019.