Prima perdita trimestrale da più di due anni per Nike, che nel suo Q4 (dati al 31 maggio 2020) ha registrato un rosso di 790 milioni di dollari (circa 703 milioni di euro), che si confronta con l’utile di 989 milioni del corrispondente periodo di un anno fa. Nei tre mesi le vendite del gigante dello swoosh sono scivolate del 38% a 6,3 miliardi di dollari, al di sotto dei 7,38 miliardi stimati dal consensus Bloomberg.
“Il margine lordo di Nike – spiega l’agenzia di stampa Usa – è sceso di 8,2 punti percentuali al 37,3%, mentre le proiezioni degli analisti si attestavano al 43,5 percento”. Il colpo al ribasso dipende dai costi sostenuti in seguito alla cancellazione degli ordini wholesale (product shipments a -50%) e ad altre “disruption della supply-chain”.
La trimestrale sotto le aspettative del mercato ha portato il titolo di Nike a perdere quasi il 5% nell’after-hours trading di ieri a Wall Street. La Cnbc sottolinea tuttavia che l’impatto della pandemia Covid-19 rende difficile confrontare i risultati di Nike con le stime degli analisti. A penalizzare i dati è stata infatti la chiusura degli store in quasi tutto il mondo.
Fa da contraltare al retail fisico il +75% delle vendite online nei tre mesi, progressione record per Nike, con ricavi via web che si sono attestati al 30% del totale.
Nei 12 mesi (l’esercizio fiscale 2020 di Nike si è chiuso i 31 maggio scorso) i profitti del colosso di Beaverton sono scesi da 4,02 a 2,53 miliardi di dollari, a fronte di ricavi in flessione del 4% a 37,4 miliardi. Cresce del 31% il dato sulle giacenze, che tocca i 7,4 miliardi di dollari.
“Con la riapertura del retail fisico – ha commentato Matt Friend, executive vice president e CFO di della società – Nike ritrova un trend positivo, a testimonianza della forza del nostro marchio e degli investimenti che abbiamo fatto per migliorare l’experience dei consumatori digitali. A fronte dell’incertezza macroeconomica, continueremo a operare con agilità, concentrandoci sull’ottimizzazione dell’offerta e dei rifornimenti, sulla gestione dei costi, sfruttando la nostra forza finanziaria per a una crescita a lungo termine che sia sostenibile e redditizia”.