Torna Postalmarket. Certo non si tratterà più del corposo catalogo cartaceo illustrato, nato nel 1959 da un’idea dell’imprenditrice milanese Anna Bonomi Bolchini e recapitato a casa degli italiani fino alla fine degli anni Novanta. Già le ultime versioni, fino al fallimento del gruppo, nel 2015, erano digitali. A riportare in vita il mito, dopo anni contrassegnati da controversie amministrative e giudiziarie, è Stefano Bortolussi, l’imprenditore friulano della pubblicità che ha acquisito il marchio nel 2018. Il celebre catalogo debutterà entro Natale in versione digitale e, per gli abbonati nostalgici dei vecchi tempi, anche in carta. Obiettivo: un fatturato tra i 500 milioni e il miliardo di euro in cinque anni.
Bortolussi si era interessato all’impresa già intorno al 2004 occupandosi dell’aspetto marketing, quando il marchio fu rilevato da Riccardo di Tommaso. Ma si trattava già di una azienda in fase di declino, tant’è vero che, dopo vari passaggi di mano, nel 2015 si giunse al fallimento della Postalmarket Spa.
Sono passati molti anni, ma l’imprenditore ha custodito il sogno nel cassetto. Rilevato il marchio e i numerosi domini (.it e .com), si è unito a Francesco D’Avella, titolare della piattaforma di e-commerce Storeden*, ai vertici in Italia nel suo settore. Insieme hanno costituito la Postalmarket Srl e contano in breve tempo di trovare un investitore di startup. “Abbiamo un sogno ambizioso – spiega Bortolussi all’Ansa – e proviamo a realizzarlo: vogliamo diventare l’Amazon italiano. C’è molto lavoro da fare”. E anche se “il nostro modello di business è differente” dal precedente, si punta sull’effetto amarcord: “Sono milioni le persone che si ricordano di Postalmarket e dunque che sono nostri potenziali clienti”.
* Articolo modificato il 3 luglio 2020 alle ore 09.45
In precedenza, era stato indicato erroneamente il nome Store Eden. Ce ne scusiamo con l’azienda e con i lettori.