Nel mese di aprile, l’abbigliamento è il settore che ha patito di più. L’Osservatorio permanente sull’andamento dei consumi nei settori ristorazione, abbigliamento e non food elaborato da Confimprese-Ey ha evidenziato come, dopo il mese di marzo, anche aprile abbia subito il forte impatto del Covid-19. Il settore che ha sofferto di più è stato l’abbigliamento (-98,8%), seguito dalla ristorazione (-84%), che ha “in minima parte compensato la perdita di fatturato con l’attività di delivery”, spiega la nota. Il totale mercato ha registrato una flessione del 91,3% per i negozi fisici e un +213,8% per l’online, dato positivo “ma non in grado di compensare i mancati profitti dovuti alla chiusura dei negozi”.
“I trend testimoniano la chiusura del business nel mese di aprile, con valori intorno a -90% per la maggior parte delle categorie e delle aree geografiche analizzate”, ha commentato Paolo Lobetti Bodoni, business consulting leader Italy Ey. “Interessante il dato dell’e-commerce che, ad aprile, ha triplicato le vendite spinto dalle necessità dei consumatori. E-commerce che giocherà sempre più un ruolo rilevante anche nella futura fase di normalizzazione, guidato da nuovi modelli di acquisto che i consumatori hanno provato in maniera crescente durante questa crisi”.
Per quanto riguarda gli altri canali, centri commerciali e outlet hanno mostrato il trend peggiore nel mese di aprile, rispettivamente con un -98% e -99 per cento, registrando così una performance peggiore del canale travel (-96,7 per cento). La situazione migliora leggermente per le vendite nelle zone dello shopping delle città principali (-92,1%) e per i negozi che si trovano nei comuni più piccoli e in periferia (-87,4 per cento).