La Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha stabilito che Amazon non è responsabile nel caso in cui rivenditori terzi usino il marketplace online per la vendita di prodotti provenienti dal mercato grigio. In questo modo, viene almeno in parte intaccato il principio contenuto nel disegno di legge americano Shop Safe Act, presentato nelle scorse settimane, che prevede la responsabilità delle piattaforme per la vendita illecita (principalmente falsi e articoli dannosi), a prescidere dal fatto che la vendita avvenga attraverso terzi. A dare la notizia è la testata inglese Drapers che entra nel merito del contesto in cui la decisione è stata presa.
“Amazon – si legge su Drapers – è stata portata in tribunale da Coty Germany, che detiene la licenza per il trademark EU Davidoff. Secondo il gruppo, Amazon aveva violato i diritti sui marchi di Coty Germany immagazzinando e spedendo bottiglie di profumo Davidoff Hot Water messe in vendita da rivenditori terzi sul marketplace dell’e-tailer”. A incidere sulla decisione della Corte di Giustizia è stato il fatto che i profumi “non sono stati immessi sul mercato con il consenso di Amazon”. In altre parole, la Corte Europea ha chiarito che il “mero stoccaggio (storage)” da parte del gigante dell’e-commerce di beni che non rispettino i diritti di marchio non costituisce una violazione da parte di Amazon di tali diritti di trademark.
“Un’azienda – ha deliberato la Corte – che per conto di rivenditori terzi immagazzina prodotti senza essere consapevole che questi infrangano dei diritti di trademark non utilizza essa stessa tale marchio, salvo che anch’essa, come il venditore, non persegua l’obiettivo di metterli direttamente in vendita o sul mercato”. Affinché vi sia una violazione dei diritti di trademark da parte della società che fornisce lo stoccaggio, quindi, tale società deve perseguire consapevolmente, come il venditore, l’obiettivo di commerciare questo tipo di prodotti.
“Amazon – ha dichiarato un portavoce del colosso di Seattle – continua a investire molto nella lotta contro i cattivi attori e si impegna a portare a zero le contraffazioni. I tribunali tedeschi si sono pronunciati a nostro favore nei primi due casi di questo procedimento e, in base alla nostra comprensione iniziale della sentenza, accogliamo con favore la decisione della Corte di Giustizia dell’Unione Europea”.