I marketplace online di Amazon o Walmart potrebbero essere presto responsabili della vendita di prodotti contraffatti o dannosi, anche in riferimento all’offerta di rivenditori terzi. Legislatori bipartisan della Camera dei Rappresentanti Usa hanno infatti presentato un disegno di legge, chiamato Shop Safe Act, che, oltre a mettere nel mirino i prodotti falsi, obbliga i rivenditori a un maggior controllo di ogni tipo di merce, soprattutto su quelle di provenienza cinese. “Aziende come Amazon – si legge sul New York Times – sono generalmente esenti da responsabilità legale per i prodotti venduti da altri commercianti che utilizzino le loro piattaforme online. Tuttavia, lo scorso anno, Amazon ha ammesso che la responsabilità civile o penale per attività illecite da parte dei suoi venditori era un rischio”. Questa proposta di legge, continua il più noto quotidiano americano, è un raro esempio di accordo bipartisan in un momento in cui, dopo l’impeachment del presidente Donald Trump, la Camera dei Rappresentanti Usa è aspramente divisa. “Ma la frustrazione per il fatto che le grandi società non stanno facendo abbastanza per proteggere i consumatori americani dai pericoli dei prodotti illeciti provenienti dalla Cina – conclude il New York Times – è un problema che ha galvanizzato allo stesso modo repubblicani e democratici”.
La nuova proposta di legge non è la prima voce a denunciare un controllo insufficiente di quanto viene venduto online. Lo scorso ottobre, l’American Apparel & Footwear Association, che rappresenta oltre mille brand, ha espresso preoccupazioni simili, mettendo nel mirino Amazon e rivolgendosi direttamente alla Us Trade Representative, agenzia governativa responsabile per lo sviluppo della politica commerciale. Al centro, in questo caso, la presenza di prodotti di lusso, spesso non originali, tra le proposte di rivenditori terzi.
Nel febbraio precedente la stessa Amazon nel suo report annuale aveva introdotto per la prima volta nella sua storia, alla voce “fattori di rischio”, il problema dei falsi. “Potremmo non essere in grado di prevenire la vendita di prodotti falsi, piratati o rubati sul nostro store o tramite store terzi; questi beni potrebbero essere venduti in maniera illegale o non etica, infrangendo il copyright di terzi o le nostre policy”, recita il paragrafo.
*notizia modificata il 5/o3/2020 alle ore 9.30
Amazon ha inviato la seguente integrazione:
“Amazon proibisce fermamente la vendita di prodotti contraffatti. Solamente nel 2018 abbiamo investito oltre 400 milioni di dollari per combattere le frodi, la contraffazione e altre forme di violazione o abuso. Nel 2019 abbiamo lanciato nuovi programmi tra cui Project Zero e IP Accelerator, espandendo così quelli già esistenti come Brand Registry e Transparency. Abbiamo anche lanciato nuovi progetti pilota tra cui il processo Utility Patent Neutral Evaluation. Lo scorso mese ci siamo impegnati a segnalare tutti i falsari alle autorità competenti per aiutarle a costruire procedimenti penali più solidi nei confronti dei falsari e delle loro responsabilità. Contrastiamo attivamente i cattivi attori, proteggiamo il nostro store e continueremo a lavorare assieme ai brand, ai funzionari governativi e alle autorità competenti”.