Save The Duck annuncia l’ingresso nell’United Nations Global Compact (Ungc), iniziativa lanciata nel 1999 da Kofi Annan, allora segretario generale delle Nazioni Unite, con l’obiettivo di promuovere su scala globale la cultura della responsabilità sociale d’impresa. Ad oggi, il network ha al suo interno quasi 14.000 aziende e organizzazioni non governative impegnate in business responsabili al fine di sviluppare e diffondere pratiche e politiche sostenibili.
L’etichetta “è nata con l’obiettivo di salvaguardare e rispettare gli animali e l’ambiente, e la sostenibilità a 360 gradi è parte integrante della nostra azienda fin dal primo giorno”, afferma il fondatore e CEO Nicolas Bargi, dichiarandosi “estremamente onorato di entrare a far parte dell’United Nations Global Compact”.
Come si legge nella nota ufficiale, il 2019 è stato un anno ricco di gratificazioni per il marchio di piumini 100% animal free. Non solo Save The Duck “è stata la prima azienda fashion in Italia a ottenere la certificazione B-Corp”, ma è anche stata definita ‘Azienda dell’Anno’ da PETA (People for Ethical Treatment of Animals), no profit a sostegno dei diritti degli animali. Inoltre, ha ottenuto il premio Mario Unnia – Talento & Impresa, promosso da Bdo Italia, nella categoria ‘Innovazione sostenibile’, dedicato alle aziende che investono nello sviluppo di prodotti o servizi volti a ridurre l’impatto ambientale e a migliorare l’efficienza nell’utilizzo delle risorse naturali. Riconoscimenti attesi anche dal mercato. Il brand prevede di chiudere il 2020 con un fatturato a quota 42 milioni di euro in crescita del 13% sui risultati 2019 e un ebitda del 22% pari a oltre 9 milioni di euro.