Il Coronavirus non danneggia, al momento, la supply chain di H&M che, inoltre, riapre alcuni dei suoi punti vendita nell’Ex Celeste Impero. A dirlo a Reuters è stato lo stesso colosso svedese del fast fashion, dopo che, negli scorsi giorni, ha fatto notizia la scelta di Primark di spostare parte della sua produzione dalla Cina (il retailer di Associated British Foods conta circa 500 fornitori nel territorio) verso altri Paesi (tra i papabili, ci sarebbe la Turchia) a causa del Coronavirus.
“Al momento, il virus non sta creando ritardi in termini di approvvigionamento”, hanno spiegato da H&M che starebbe inoltre “gradualmente riaprendo i suoi store in Cina” dopo averne chiusi circa un terzo nell’ultimo mese, a causa dell’epidemia. Il gruppo svedese, conclude Reuters, mantiene chiusi “solo 135 dei 518 punti vendita in quello che è il suo quinto mercato di riferimento”.
H&M ha archiviato l’ultimo trimestre del 2019 segnando ricavi netti in crescita del 9% a quota 61,7 miliardi di corone svedesi (circa 5,8 miliardi di euro) e profitti per 5,4 miliardi di corone, battendo così le stime Refinitiv di 4,78 miliardi. Per quanto riguarda l’intero anno fiscale, il gruppo ha registrato una crescita dell’11% a quota 232,8 miliardi di corone e un profitto di 17,4 miliardi (+11 per cento).