Hermès, l’Asia spinge i conti del 2019

(ph @hermès)
L’Asia spinge il 2019 di Hermès. La storica maison del lusso ha archiviato il 2019 con ricavi consolidati pari a 6,88 miliardi di euro, una crescita del 15,4% a cambi correnti (+12,4% a cambi costanti). In progressione anche l’utile netto, che ha visto un incremento di quasi il 9% a 1,52 miliardi di euro (22,2% del fatturato). “Hermès ha raggiunto prestazioni eccezionali quest’anno, grazie a una crescita equilibrata in tutte le linee di business e in tutte le aree geografiche”, ha commentato in una nota Axel Dumas, executive chairman della griffe, sottolineando l’elevata artigianalità di Hermès.
Nonostante la frenata di Hong Kong, l’Asia (escluso Giappone), si è confermata l’area geografica trainante per la maison, con ricavi per 2,58 miliardi di euro, in aumento del 20,9% a cambi correnti. Il Giappone ha totalizzato una crescita del 15,5% a cambi corrent fatturando 864 milioni di euro. In totale l’Asia ha raggiungo quota 3,45 miliardi di euro, +19,5% a cambi correnti e 15,3% a cambi costanti.
Le Americhe hanno sviluppato una crescita del 17,2% con un fatturato di 1,24 miliardi di euro. Il Vecchio Continente (esclusa la Francia) ha portato a casa 1,2 miliardi di euro (+8,6% a cambi correnti, +8,1 a cambi costanti) grazie in primis alle buone performance nel Regno Unito e in Italia. La Francia ha raggiunto un aumento dell’8,1% totalizzando 867 milioni di euro. Lo scorso novembre la griffe ha inaugurato il suo primo store polacco a Warsaw.
“Stiamo assistendo a un potenziale ritorno alla normalità in Cina”, ha precisato Dumas nella conference call riservata gli analisti. Circa l’80% della capacità produttiva di Hermès ha sede in Francia, quindi la società “non ha sofferto di interruzioni nella catena di approvvigionamento”. Finora – si legge su Reuters – non è stato chiuso nessuno degli stabilimenti produttivi di Hermès in Italia, il Paese europeo con il maggior numero di casi di coronavirus da quando l’epidemia si è diffusa fuori dall’Asia”. Troppo presto per valutare l’impatto del coronavirus sulle vendite in Cina, ha concluso il CEO, anche se all’orizzonte si intravede una “potenziale normalizzazione”.
Tra le diverse aree di business della maison, il segmento pelletteria ha registrato un aumento del 14,7% a cambi correnti per un totale di 3,41 miliardi di euro. La divisione prêt-à-porter e accessori ha visto una crescita del 20,1% a cambi costanti raggiungendo quota 1,57 miliardi di euro. La voce seta e tessuti ha registrato un aumento del 10,3% a cambi correnti, i profumi salgono al 4,6% e gli orologi segnano +14,7 per cento.