La buona risposta alle nuove collezioni di Riccardo Tisci e la crescita in Cina hanno portato Burberry ad alzare le stime per l’anno fiscale 2020, anche se l’impatto delle proteste di Hong Kong sta penalizzando il titolo della maison inglese sui listini (oltre -2%). Il brand alla cui guida c’è il CEO Marco Gobbetti ha infatti reso noto che, nel terzo trimestre dell’anno, ha visto ricavi retail a quota 719 milioni di sterline (circa 845 milioni di euro), contro i 711 milioni del 2018, con vendite comparabili in crescita del 3 per cento.
Sulla crescita hanno inciso molteplici fattori, ovvero le vendite full price, la “buona risposta da parte dei consumatori nei confronti delle nuove collezioni di Riccardo Tisci le quali hanno contribuito a una crescita a doppia cifra rispetto all’anno precedente”, come si legge sulla nota ufficiale, l’aumento high single digit della regione Emeia, e la crescita low single digit dell’Asia Pacific, guidata a sua volta dalla crescita “mid-teens” della Cina Continentale (dove il brand porterà, dopo Londra, il proprio show A/I 2020 con l’aggiunta di alcuni look creati ad hoc), mentre le vendite a Hong Kong si sono dimezzate. Le vendite in America si sono mantenute stabili.
Alla luce dei risultati, Burberry ha aggiornato l’outlook per l’anno fiscale 2020, e ora si aspetta una crescita totale dei ricavi low single digit, contro la guidance precedente che indicava ricavi sostanzialmente stabili. Il margine operativo adjusted dovrebbe rimanere stabile (a tassi di cambio costanti) “nonostante l’impatto dei disordini di Hong Kong”.