Le prospettive per il 2020 della moda e del lusso non sono positive, almeno secondo molti dei manager intervistati all’interno dell’ultima ricerca stilata da McKinsey & Company e The Business of Fashion. Secondo il report The State of Fashion 2020, infatti, il 55% dei fashion executive intervistati, e quindi più della metà, è pessimista per il prossimo anno, e prevede un rallentamento, cui si aggiunge un diffuso pessimismo per quanto riguarda tutte le aree geografiche. Il 9% degli intervistati, invece, si dichiara fiducioso per il 2020 e pensa che la situazione dell’industria migliori. Questa percentuale di ‘ottimismo’, lo scorso anno, si attestava al 49 per cento.
Non a caso, secondo le previsioni del McKinsey Global Fashion Index, la crescita del fatturato della fashion industry rallenterà ulteriormente, attestandosi tra il 3 e il 4 per cento. Il mercato per cui si ha più fiducia è l’Asia, anche se persino per questa regione ‘appena’ il 14% degli intervistati si dice fiducioso per un eventuale miglioramento delle condizioni. La crescita nell’Europa emergente, America Latina, Medio Oriente e Africa rimarrà stabile, con alcuni eccezioni positive, mentre l’Europa ‘più matura’ sarà caratterizzata da un generale malessere, aggravato anche dalla questione Brexit.
“Se il 2020 non sarà facile, sarà ancora più sfidante per alcune aziende che per altre”, ha spiegato Imran Amed, founder e chief executive di The Business of Fashion. “Anzi, l’anno a venire richiederà alle aziende di moda di apportare cambiamenti significativi nella catena di valore e su molteplici altri fronti, mitigando il rischio e gestendo l’incertezza”.