Nell’ultimo anno, in America, le aziende di abbigliamento e accessori hanno registrato un aumento del 44% delle frodi. A dirlo è il Forter Fraud Attack Index che ha spiegato a Retail Dive come il rischio aumenti in concomitanza di programmi di fidelizzazione (+89%) e di transazioni omnichannel (+23 per cento). In aumento del 30% anche i casi di frode legati a forme di identity manipulation. “Secondo il report – si legge su Retail Dive –, le crescenti aspettative dei consumatori hanno portato i retailer ad allentare misure di sicurezza, trasformando i loyalty points in valuta digitale per i criminali informatici”.
Stando all’analisi di LexisNexis Solutions, ogni dollaro di merce connessa a una frode costa oggi 3,13 dollari a un retailer (in aumento da 2,40 dollari del 2016). Buona parte dei raggiri si verificherebbe inoltre durante la holiday season.
“È probabile – conclude Retail Dive – che i rivenditori che offrono resi in negozio vedano abusata questa politica. Grazie alle facili opzioni di ritiro, i truffatori spesso prendono le informazioni personali degli acquirenti, ordinano i prodotti al negozio e se ne appropriano fingendosi tali acquirenti. Complessivamente, secondo i dati statistici citati nel rapporto di Forter Fraud Attack Index, le frodi legate ai resi costano ai retailer più di 17 miliardi di dollari (circa 15,3 miliardi di euro) all’anno”.