Nike, il cui anno fiscale va da giugno a maggio, ha chiuso il primo trimestre con utili e ricavi in aumento, grazie in particolare alla performance della Cina. Nei tre mesi chiusi il 31 agosto scorso, il colosso dell’abbigliamento sportivo ha registrato una crescita dei profitti del 25% a 1,37 miliardi di dollari (pari a circa 1,24 miliardi di euro). I ricavi trimestrali sono cresciuti del 7% a 10,66 miliardi di dollari (pari a circa 9,69 miliardi di euro), sopra le attese degli analisti per 10,44 miliardi. Il presidente e CEO Mark Parker ha commentato la trimestrale parlando di un “forte inizio dell’anno fiscale 2020”. Il titolo ha reagito nell’after market (i dati sono arrivati a Borsa chiusa) con un deciso rialzo.
Nel dettaglio, le scarpe sportive hanno continuato a essere il motore delle vendite di Nike e hanno registrato un aumento dell’11% nel primo trimestre a 6,52 miliardi di dollari (pari a circa 5,92 miliardi di euro), mentre l’abbigliamento è cresciuto del 9% a 3,12 miliardi di dollari (pari a circa 2,83 miliardi di euro).
A livello geografico, il mercato nordamericano, da cui deriva la gran parte delle vendite, ha registrato una crescita del fatturato del 4% a 4,29 miliardi di dollari, mentre i ricavi della Greater China sono aumentati del 22% a 1,67 miliardi. Questo aumento è stato registrato per tutte le categorie di prodotti, inclusi i settori tessile, calzature e attrezzature sportive, e ha consolidato il gigante asiatico come mercato estero di maggiore rilevanza per Nike.
Infine, il marchio Converse, di proprietà di Nike, è riuscito ad uscire dalla situazione recessiva dell’ultimo anno e ha aumentato le sue vendite mondiali dell’8%, a 555 milioni di dollari (pari a circa 504,4 milioni di euro).