Harmont & Blaine mira a raggiungere i 100 milioni di euro nel 2019. Il marchio di abbigliamento campano ha chiuso il 2018 a quota 93 milioni, in aumento rispetto agli 86,4 dell’esercizio precedente, con un utile netto di 5 milioni. Alla base del successo una notevole crescita off e online.
E il bassotto corre spedito anche nel web. “Nel 2018 il business e-commerce di Harmont & Blaine è cresciuto del 40% e anche i primi mesi del 2019 confermato il trend positivo”, ha dichiarato a Pambianconews Daniele Ondeggia, CFO e direttore generale operativo del marchio partenopeo presente a Firenze durante l’ultima edizione di Pitti Uomo.
Oltre ai clienti wholesale il brand è attivo sul territorio nazionale con 70 store monomarca e 8 corner presso Rinascente, il mercato interno rappresenta l’85% del business totale. Tra i Paesi oltre confine di maggior importanza spicca la Spagna: “Contiamo 26 corner all’interno dei department store El Corte Inglés, di cui 4 aperti quest’anno e ambiamo ad aprire il nostro primo store iberico”, ha spiegato Ondeggia, che ricorda anche l’ottimo successo in Sud America e Cina. “In Messico siamo presenti con 19 store realizzati in collaborazione con un distributore locale e nel Paese della Grande Muraglia contiamo 13 boutique, le ultime due aperte recentemente a Shanghai”, ha concluso il manager.
La collezione Harmont & Blaine P/E 2020 trae ispirazione dai panni stesi del bucato, osservati però da un differente punto di vista che racconta colori e silhouette inedite. Proprio da un apparentemente ordinario giorno di bucato nasce la capsule collection ‘The colour vibes edition’ che racchiude la parte più colorata e rappresentativa della griffe.
Tra i temi principali spiccano anche i pattern bandana, il denim lavato e schiarito con sfumature delavé su cotone, l’effetto tie&dye, il total white.