In attesa dell’incontro al Ministro per lo sviluppo economico fissato per il prossimo 1° febbraio a Roma, secondo Il Sole 24 Ore, saranno più di cinquanta gli esuberi alla sede centrale di Stefanel di Ponte di Piave. L’azienda veneta di abbigliamento, infatti, ha comunicato alle organizzazioni sindacali di aver individuato nell’head quarter, in provincia di Treviso, un pacchetto di personale in esubero corrispondente a 52 lavoratori su 76 addetti (sei hanno già accettato il trasferimento a Milano), corrispondenti al 63% del personale. Lo ha reso noto la Femca Cisl di Treviso, precisando che il piano dell’azienda, appreso nel corso di un incontro con i legali della società, è “da rigettare in toto”.
I lavoratori di Ponte di Piave, quasi tutti impiegati, hanno dato mandato alle rappresentanze sindacali di amministrare un pacchetto di 20 ore di sciopero, in attesa del vertice al Mise. Nel frattempo, la riduzione di orario di lavoro è già stata introdotta. Le maestranze osservano un giorno la settimana di cassa integrazione straordinaria mentre, negli altri giorni, si praticano turni di sei ore.
Nei giorni scorsi, Stefanel aveva informato i sindacati italiani di aver definito un piano di riorganizzazione che prevede l’adozione della cassa integrazione per 244 addetti su un totale di 253 dipendenti in Italia.
Il Tribunale di Treviso, a inizio gennaio, ha accettato la richiesta di concordato in bianco presentata da Stefanel e ha concesso alla società un termine fino al 15 aprile per depositare la proposta definitiva di concordato preventivo o, in alternativa, la domanda di omologazione di un accordo di ristrutturazione dei debiti.