Nella giornata di ieri, i sindacati che assistono i lavoratori di Stefanel hanno ricevuto una comunicazione formale con la quale l’azienda informa della volontà di dichiarare 244 esuberi su una base occupazionale di 253 addetti. A dirlo sono fonti di stampa italiana, cui le stesse fonti sindacali avrebbero spiegato che il provvedimento riguarderà, oltre ai circa 60 dipendenti della sede centrale, anche il personale della rete di negozi. Immediata la replica di Stefanel che ha smentito i numeri diffusi: “Il numero degli esuberi circolato in queste ore non corrisponde al vero, in quanto questo dipenderà dal piano allo studio da parte del consiglio d’amministrazione della società”, riferisce una nota dell’azienda italiana. Quest’ultima ha anche dichiarato che “ai sindacati è stata comunicata la sola intenzione di chiedere una cassa integrazione a rotazione per una platea di 244 unità”. Nei prossimi giorni, in ogni caso, le associazioni di categoria dovranno incontrare i vertici di Stefanel per formalizzare lo stato di crisi, condizione necessaria per accedere alla cassa integrazione straordinaria.
La scorsa settimana, il Tribunale di Treviso ha accettato la richiesta di concordato in bianco presentata da Stefanel e ha concesso alla società un termine fino al 15 aprile per depositare la proposta definitiva di concordato preventivo o, in alternativa, la domanda di omologazione di un accordo di ristrutturazione dei debiti. Il tribunale ha anche nominato tre commissari giudiziali che avranno funzioni di controllo sulla procedura: si tratta di Dino Biasotto, Danilo Galletti e Pier Giorgio Cecchini.