Burberry non brilla nel terzo trimestre, ma conferma la tendenza, già esplicitata nei primi sei mesi dell’anno, della voglia di shopping entro i confini domestici, da parte dei consumatori asiatici. Nelle 13 settimane al 29 dicembre scorso, la fashion house britannica ha registrato ricavi per 711 milioni di sterline (circa 812,3 milioni di euro), in calo dell’1% a cambi correnti, ma in lieve crescita dell’1% a parità di perimetro. Il dato like-for-like ha mancato le stime del consensus Thomson Reuters, che stimava un balzo di 2 punti percentuali.
Nella nota ufficiale a corredo dei conti, Burberry ha evidenziato la performance positiva dell’Asia-Pacific, con la Cina continentale che cresce mid-single digit. “Piccolo miglioramento”, per l’area Emea, dove è cresciuto lo shopping dei turisti, mentre le Americhe, dove la distribuzione di Burberry, precisa Reuters, è per lo più wholesale, hanno accusato la minore affluenza nei retailer di fascia alta.
In mattinata il titolo di Burberry ha aperto a -1,5 per cento. A influenzare lo scetticismo degli analisti, oltre al dowgrade da parte di Berenberg (che all’inizio del mese ha tagliato il giudizio sulle azioni della griffe da “buy ” a “hold”, temendo per l’impatto della guerra dei dazi Cina-Usa) è il dato sul rallentamento del Pil cinese (il +6,6% del 2018 riporta il Paese ai minimi dal 1990). I consumatori high spending dell’Ex Celeste Impero generano, appunto, una gran parte delle vendite di Burberry.
Probabilmente, la soddisfazione del management (che ha confermato l’outlook), e la sottolineatura di risultati di tenuta in Cina, hanno poi aiutato il titolo a recuperare a fine mattinata.
Rogerio Fujimori, analista della Royal Bank of Canada, ha inoltre affermato che è troppo presto per dire se la ripresa di Burberry è stata effettivamente raggiunta. La prima vera prova, infatti, sarà con l’approdo della prima collezione completa targata Riccardo Tisci, nei negozi dal mese prossimo. “Il prodotto negli store – ha commentato Fujimori – fa parte della vecchia collezione. Le nuove proposte non sono ancora arrivate quindi stiamo a vedere. C’è molto buzz attorno a questo nuovo direttore creativo di alto profilo, ma ci sono anche altri brand che oggi generano attesa. Di base, per tutti questi player, è un gioco di quote di mercato in un settore che sta crescendo più lentamente rispetto agli anni precedenti “.
Dal canto suo, il CEO di Burberry, Marco Gobbetti, si è detto soddisfatto del nuovo posizionamento la maison sta raggiungendo. “Sono contento dei progressi fatti nel trimestre – ha dichiarato Gobbetti – mentre continuiamo a rafforzare l’interesse per il marchio, con una nuova visione creativa, e spostiamo la percezione del consumatore di Burberry. L’attesa sta crescendo in vista del lancio, il mese prossimo, della collezione di debutto di Riccardo. Le strategie di business andranno ancora nella direzione del riposizionamento del brand. Per l’intero anno confermiamo l’outlook”.