Buccellati potrebbe passare (nuovamente) di mano. A quasi due anni dall’acquisizione dell’85% della maison di gioielleria da parte dei cinesi di Gansu Gangtai (a cedere le proprie quote erano state, allora, Clessidra e la famiglia fondatrice), ci sarebbero infatti due nuovi pretendenti pronti a mettere le mani sul brand italiano. A dare la notizia è L’Economia, secondo cui l’acquisizione sarebbe al vaglio di Richemont, holding svizzera del lusso che, in Italia, ha già completato l’offerta pubblica sul 100% del capitale di Yoox Net-à-Porter, ma anche della finanziaria del Qatar Mayhoola, controllante, tra gli altri, di Balmain e Valentino.
“La società del Dragone – si legge su L’Economia in merito all’operazione di Gangtai del 2016 – aveva rilevato l’85% del capitale di Buccellati sulla base di una valutazione corposa, pari a circa 230 milioni. Ma le cose per i cinesi non sono andate secondo le previsioni. Il presidente del gruppo cinese, Xu Jiangang, aveva annunciato un ambizioso piano di investimenti sulla Buccellati: 200 milioni in cinque anni per portare il marchio nel mondo. Ma le restrizioni imposte da Pechino ai finanziamenti all’estero su lusso ed entertainment hanno contribuito a frenare le ambizioni”.
Da qui sarebbe partita la ricerca di un socio in grado di portare avanti il piano di crescita. Secondo il quotidiano italiano non è un caso, come accaduto anche per Versace, che a farsi avanti siano dei gruppi industriali e non degli investitori finanziari. “Le conglomerate industriali della moda e del lusso riescono a valorizzare i marchi acquisiti ben più di quanto possano fare in questo momento gli investitori finanziari – ha spiegato a L’Economia Enrico Massaro, responsabile investment banking Europa e Medio Oriente per il settore del lusso di JP Morgan -. Sono alla ricerca di marchi affermati, con una storia e soprattutto con forte presenza e prospettive di crescita in segmenti o mercati dove loro sono meno attivi”.
Secondo quanto riferito da Reuters, Richemont e Mayhoola avrebbero al momento declinato ogni commento. L’agenzia di stampa ricorda inoltre, citando fonti vicine all’operazione, come Richemont si fosse già avvicinata a Buccellati nel 2016, per poi avere la peggio rispetto all’offerta cinese.