Per stimolare la crescita economica, la Cina ha deciso di ridurre l’attuale aliquota Iva a partire dal 1° maggio. Il taglio delle aliquote di imposta sul valore aggiunto è parte di un pacchetto di riduzione fiscale pari a 400 miliardi di yuan (circa 51,8 miliardi di euro) e prevede l’abbassamento dell’aliquota fiscale per la produzione dal 17 al 16 per cento, mentre per il trasporto, le costruzioni, i servizi di telecomunicazione di base e i prodotti agricoli la riduzione è dall’11 al 10 per cento.
“La riforma dell’Iva contribuisce a ridurre l’onere fiscale complessivo delle società e a migliorare il regime fiscale. La riforma è favorevole alla trasformazione e al miglioramento dell’economia, unificando la struttura fiscale e rendendo più equa la tassazione”, ha detto il premier cinese Li Keqiang spiegando che queste riduzioni delle tasse verranno applicate a tutte le aziende manifatturiere registrate in Cina, “siano esse joint venture sia società straniere”.
La riforma dell’Iva è stata provata per la prima volta a Shanghai prima di essere estesa a livello nazionale, nel maggio 2016, e negli ultimi cinque anni si è assistito alla riduzione delle imposte di 2,1 miliardi di yuan (270 milioni di euro).
Le società che hanno effettuato procedure di esportazione prima del 1 maggio possono richiedere il rimborso dell’Iva in base all’attuale tasso di sconto Iva e ricevere il rimborso nei mesi successivi.