‘The Art of Fusion’, l’arte della fusione. Si intitola così la mostra inaugurata ieri da Hublot, brand di orologi in orbita al gruppo Lvmh, presso Pisa Orologeria a Milano. Vero e proprio motto dell’azienda, l’arte della fusione fa luce sulla capacità di coniugare tradizione e innovazione, soprattutto nello sviluppo dei movimenti e nella ricerca dei materiali. Hublot è stato uno dei primi brand del settore, infatti, ad abbinare oro e caucciù naturale, caramica, carbonio e metallo, ma anche a utilizzare leghe inedite come Hublonium, King Gold e Magic Gold. “I nostri orologi – ha raccontato a Pambianconews Ricardo Guadalupe, CEO di Hublot – guardano alla tradizione dell’orologeria svizzera, ma soprattutto al futuro. Hublot è stata fondata nel 1980. È un marchio relativamente giovane, che ha saputo rinnovare il movimento meccanico e che guarda a mercati maturi e a clienti sofisticati. Il Giappone e gli Stati Uniti sono i nostri bacini di riferimento. A livello di macro-aree, l’Europa ha un’incidenza di circa il 30% sul nostro giro d’affari e ha un grande valore, in quanto meta di turisti da tutto il mondo”.
Ad oggi Hublot conta 84 store nel mondo e l’obiettivo, spiega il numero uno dell’azienda, è di superare quota 100 punti vendita entro 5 anni. Nel 2017 l’espansione retail ha toccato soprattutto l’area del Mediterraneo, con 3 aperture in Italia (Capri, Porto Cervo e Milano) e poi a Mykonos, Saint-Tropez e Cannes. “Il canale retail è fondamentale per noi – ha continuato Ricardo Guadalupe -. In negozio non vendiamo solo degli orologi, ma veicoliamo un’identità di marca. Ed è più immediato e coerente farlo tramite negozi monomarca, che non tramite dei rivenditori multibrand”. Per il futuro, Guadalupe non esclude un debutto nell’e-commerce (“L’azienda deve evolversi insieme ai suoi consumatori”), ma inizialmente il digitale consentirà solo la personalizzazione degli orologi tramite accessori. Centrale, inoltre, il ruolo del web e dei social media per raccontare la storia e le collaborazioni di Hublot.
Guardando all’andamento del 2017, l’azienda di Nyon (Svizzera) si prepara a chiudere un anno molto positivo, in cui la progressione dei ricavi sarà, con ogni probabilità, superiore al 10 per cento. “La performance è stata molto buona – ha precisato Guadalupe -, favorita da un’offerta ricca di collaborazioni, ma anche dalla ripresa del mercato cinese. I cinesi hanno dato una forte spinta alle vendite, sia entro i confini del Gigante Asiatico che in termini di shopping all’estero. Ci aspettiamo un trend positivo anche per il 2018″. Per il CEO di Hublot il segno più dovrebbe caratterizzare la performance dell’intero settore dell’orologeria, con le lancette svizzere pronte a lasciarsi alle spalle le difficoltà del 2016 e dei primi mesi del 2017.