Azzedine Alaïa non c’è più. Il fashion designer tunisino nato nel 1940 si è spento sabato 18 novembre salutato da centinaia di messaggi condivisi sui social network da colleghi, modelle, celebrity e clienti provenienti da ogni parte del mondo.
Quello di Alaïa è stato un lungo percorso professionale, dalla gavetta iniziata con gli studi di scultura presso l’Accademia di belle arti di Tunisi fino al trasferimento a Parigi nel 1957 dove inizia a lavorare come assistente presso gli atelier di Guy Laroche nel 1961 e, in seguito, di Christian Dior.
Apre il suo primo atelier sulla Rive Gauche nel 1963 e inizia a tessere amicizie con dive assolute, in primis Greta Garbo. Nel 1979, realizza la prima linea prêt-à-porter che presenterà nel 1981 nel suo appartamento di Rue de Bellechasse. Nel 1982, Alaïa raggiunge il successo internazionale in seguito a una sfilata a New York. I suoi abiti stretch che sottolineano le forme del corpo diventano un must have. Nel 1986 debutta per lui una sedicenne Naomi Campbell che, da allora, non ha mai smesso di ringraziarlo. Proprio la Venere Nera ha sfilato per il suo pigmalione lo scorso luglio durante l’atteso ritorno alla Haute Couture celebrato con una passerella applaudita all’unanimità dagli addetti ai lavori.
Negli ultimi anni, il couturier aveva deciso di tirarsi fuori dai calendari ufficiali presentando le sue collezioni prêt-à-porter seguendo i suoi tempi, sicuro di poter fare affidamento su uno stuolo di clienti e fashion editor fedeli negli anni.
Il brand Azzedine Alaïa fa capo al gruppo Richemont e conta attualmente due monomarca a Parigi e progetta di aprire a breve il primo store a Londra. Le collezioni ready to wear sono inoltre presenti all’interno dei department store quali Galeries Lafayette, 10 Corso Como, Harrods, Selfridges, Dover Strett Market e Harvey Nichols.
Nel 2015 Alaïa aveva fatto il primo passo nel segmento beauty con la fragranza ‘Alaïa Paris’ realizzata in licenza con Bpi-Beauté Prestige International e creata da Marie Salamagne di Firmenich.