La strategia di espansione fuori dai confini domestici di Fast Retailing produce i suoi frutti nel 2017. Il gruppo giapponese ha chiuso l’ultimo esercizio fiscale lo scorso 31 agosto registrando una crescita record dei profitti del 148,2% a quota 119,2 miliardi di yen (pari a 895 milioni di euro al cambio attuale) grazie alla performance di Uniqlo International (+95,4 per cento) che ha controbilanciato il calo registrato sul mercato giapponese (-6,4 per cento).
Nonostante l’incremento del 38,6% dell’utile operativo a 176,4 miliardi di yen, il gruppo ha disatteso le previsioni Thomson Reuters, che stimavano un risultato per 180 miliardi, riportando una perdita del presso per azione intorno all’1% nella seduta di ieri. Il fatturato ha superato i 1.861 miliardi di yen (pari a 13,5 miliardi di euro), in salita del 4,2% rispetto all’anno precedente, con il mercato giapponese in crescita dell’1,4% a 810,7 miliardi di yen e quelli internazionali in salita dell’8,1% a 708,1 miliardi.
Le maggiori soddisfazioni arrivano dai mercati internazionali, in particolare nel Sud Est asiatico, in Oceania, in Greater China e Corea del Sud, che hanno registrato forti incrementi. Migliorano anche gli Stati Uniti, che sono riusciti a diminuire le perdite, mentre il rafforzamento della presenza in Europa, che ha visto inaugurare nei 12 mesi 20 nuovi store soprattutto in Russia e Francia, si è tradotto in una riduzione dei profitti operativi. Il 20 settembre il marchio di fast fashion ha inaugurato il suo primo monomarca a Barcellona, che ha registrato risultati molto positivi.
Positivi anche i risultati della divisione Global brands sia sul fronte dei ricavi (+3,5% a 340,1 miliardi di yen) sia su quello degli utili operativi (+47,5% a 14 miliardi) grazie alle performance di Theory e J Brand. Male il marchio GU, che ha riportato un calo dei profitti del 39%.
Il gruppo fondato da Tadashi Yanai si prepara a registrare una performance da record anche nel 2018. Secondo le stime, il fatturato dovrebbe superare i 2 mila miliardi di yen, riportando un incremento stimato del 10%, mentre gli utili, considerando il risultato eccezionale dell’ultimo anno, dovrebbero restare stabili a 120 miliardi. Se per il Giappone le prospettive sono di una crescita piuttosto contenuta, quelle per Uniqlo International sono invece piuttosto floride: per la prima volta, infatti, l’estero dovrebbe superare per la prima volta nella storia il mercato domestico in termini di fatturato ed eguagliarlo sul fronte dei profitti.