Bruxelles solleva timori in merito alla fusione tra Luxottica ed Essilor, che potrebbe slittare al 2018, rispetto al closing previsto per fine anno. Secondo quanto riferito da fonti di stampa italiana, infatti, il progetto di fusione da 46 miliardi di euro tra il colosso italiano dell’eyewear e il primo produttore di lenti al mondo avrebbe messo al lavoro le autorità antitrust Ue, che potrebbero imporre la cessione di alcune attività. Secondo un report di Euromonitor, le due società, insieme, godrebbero di una quota del mercato dell’occhialeria pari al 40% in Nord America, al 41% in Australia e Asia, del 30% in America Latina, del 15% nell’est Europa e del 20% in Europa occidentale.
“L’ipotesi sulle possibili richieste da parte delle autorità internazionali – si legge su Il Giornale – sono le più svariate a iniziare, per quanto riguarda Luxottica, da una eventuale riduzione del numero delle vetrine (in Nord America ne ha oltre 4.600, in Europa 500) che operano, tra l’altro, sotto le insegne di Sunglass Hut, LensCrafters e Salmoiraghi&Viganò. Sempre per il gruppo fondato da Leonardo Del Vecchio si può pensare a un alleggerimento nella produzione di lenti da vista e da sole, posto che Essilor è tra i leader mondiale del settore, e dei marchi in portafoglio”.
Raggiunta da Reuters, la Commissione europea, la cui decisione sull’operazione è attesa entro il 26 settembre (agli inizi di settembre Margrethe Vestager, commissaria Ue per la Concorrenza, aveva dichiarato che “la fusione richiederà un’accurata verifica da parte delle autorità antitrust europee”), non ha voluto commentare. Nessuna dichiarazione ufficiale, al momento, anche da Luxottica ed Essilor.