Tutti vogliono il food. L’immobiliare, i centri commerciali e la moda cercano l’integrazione con le attività del gusto. Creando una contaminazione generale che trasforma la distribuzione moderna a colpi di cibo e calici di vino. L’esempio più chiaro è il Mapic Italy, la fiera dedicata al mercato italiano del retail e del real estate in programma domani e mercoledì al Superstudio Più di Milano. Qui, appunto, l’accento particolare è concentrato sulle dinamiche immobiliari del settore food. La kermesse, alla sua seconda edizione nazionale, metterà al centro del suo primo giorno la ristorazione, con il primo Food&Beverage Retail Summit. L’evento si propone di accelerare il business delle aziende, facendo incontrare retailer, sviluppatori, investitori e intermediari immobiliari interessati al mercato italiano e in particolare ai nuovi concept wine&food.
Mai come quest’anno, in effetti, il comparto è stato il vero traino delle strategie immobiliari della distribuzione. Ma non solo. Come evidenziato nel dossier pubblicato sul numero appena pubblicato di Pambianco Magazine, a giocare come carta vincente quella del food non sono solo i centri commerciali, ma anche il retail delle aziende vinicole, che pensano a sviluppare, molto più che wine bar, format abbinati al cibo.
E le contaminazioni non finiscono qui, e si sviluppano anche a parti invertite: la Gdo, da Lidl a Carrefour, lega sempre più frequentemente beni di consumo a prodotti fashion, aggiungendo a prodotti alimentari, per la casa o per l’igiene vere e proprie collezioni moda.
La distribuzione, insomma, dà prova di riorganizzarsi in base alle proprie esigenze comunicative e alle necessità di un consumatore che mangia dove fa shopping e compra vestiti mentre fa la spesa.