Continua il periodo di incertezza per Malo che, dopo l’annuncio della crisi negli scorsi mesi, pare abbia in programma l’esubero di 58 persone e, in particolare, 20 a Campi Bisenzio (Firenze) e 38 nello stabilimento di Borgonovo Val Tidone (Piacenza). “Il 2 maggio – si legge in una nota della Cgil – presso la sede di Confindustria Firenze, si è svolto l’incontro tra dirigenza e Cgil-Cisl di categoria, da cui è emerso che gli annunciati 20 milioni di euro di ricapitalizzazione serviranno per coprire i disavanzi finanziari e non saranno usati come investimenti per il rilancio. Inoltre, la dirigenza prevede 38 esuberi sulla sede di Borgonovo (Piacenza) e 20 sulla sede fiorentina (che in totale conta oggi circa 60 dipendenti)”.
“Occorrono investimenti ben più forti degli attuali 20 milioni in 18 mesi annunciati – ha denunciato in una nota successiva sempre la Cgil – che servirebbero a mala pena a coprire le perdite dei prossimi esercizi, ma, purtroppo, apprendiamo che il Cda non ha ancora deliberato nulla su questi 20 milioni, rimandando ulteriormente la ricapitalizzazione e la possibilità di far ripartire l’azienda”.
In tutta risposta, è stato varato uno sciopero di 8 ore il 15 maggio con manifestazione di tutti i lavoratori a Milano nei pressi del negozio in via Montenapoleone. “Una buona parte della collezione è stata pregiudicata per le conseguenze della mancanza di liquidità, e non arriverà mai in tempo nei negozi”, riportala nota. “Rivolgiamo l’ennesimo appello all’azienda che ha dichiarato di essere disposta ad accogliere richieste di confronto delle rappresentanze sindacali, chiediamo che si dia corso al piano ambizioso di riqualificazione delle produzioni che l’azienda stessa ci aveva presentato all’inizio del 2017, che attraverso l’acquisizione di produzioni ‘esterne’ ottimizzi le capacità produttive e i costi aziendali”.