Esercizio fiscale a due velocità per Pvh Corp, controllante di Calvin Klein, Tommy Hilfiger e Heritage Brands. I ricavi hanno accusato il rafforzamento del dollaro, scendendo in dodici mesi da 8,2 a 8 miliardi di dollari (circa 7,16 miliardi di euro), mentre gli utili hanno registrato una crescita del 30,4% a 572,4 milioni.
A livello dei singoli brand, Calvin Klein ha registrato una crescita del 2% a cambi correnti (+9% a cambi costanti), toccando quota 2,9 miliardi di dollari, mentre Tommy Hilfiger ha perso 6 punti percentuali (+4% a cambi costanti) a 3,3 miliardi. Le vendite di Heritage Brands, infine, hanno segnato un calo del 4%, attestandosi sugli 1,7 miliardi.
Nel quarto trimestre, chiuso il 31 gennaio scorso, il gruppo americano ha comunque battuto le stime degli analisti, con utili in aumento da 51,5 a 134,2 milioni di dollari, pari a 1,63 dollari per azione, contro gli 1,46 dollari per azione attesti dal consensus Thomson Reuters. In progressione anche i ricavi trimestrali, che hanno superato i 2,1 miliardi (+5%).
“Il 2015 è stato un anno di grande impegno per Pvh. Abbiamo definito le priorità stategiche dei diversi brand, investendo sulla loro crescita e sull’implementazione delle piattaforme operative. Crediamo che i nostri marchi, trainati da Calvin Klein e Tommy Hilfiger, continueranno a rafforzarsi a scapito dei competitors”, ha dichiarato in una nota ufficiale Emanuel Chirico, chairman e CEO di Pvh, che ha espresso cautela per il 2016, stimando un utile per azione di 1,60 dollari, penalizzato dall’effetto cambi.