I fashion brand hanno scoperto il potere aggregante degli hashtag personalizzati. Anche a Pitti comincia a imporsi il fenomeno. E in calendario appaiono gli account.
Fino a qualche anno fa si chiamava “cancelletto” ed era il pulsante meno utilizzato della tastiera telefonica. Oggi il simbolo # si è preso la rivincita sui social. E, a Pitti Immagine Uomo, potrebbe giocare da protagonista. Le parole precedute dal cancelletto (per esempio, #fashion) diventano un hashtag, e creano vere e proprie categorie virtuali. Il meccanismo vale per Twitter e per Instagram. Ma è quest’ultimo che lo comincia a imporre come mantra per la moda. Che ha fiutato l’immenso potenziale comunicativo, peraltro gratuito, messo a disposizione dal social network fotografico. I fashion brand di ogni fascia di mercato stanno aprendo i propri profili (vedi classifica nelle pagine dell’inserto #Mood) condividendo con milioni di follower immagini di sfilate, backstage, still life e, soprattutto, foto di eventi. Hashtag come #mfw e #milanofashionweek sono in uso già da diverse stagioni durante le sfilate milanesi, così come #pittiuomo contraddistingue gli scatti provenienti dai padiglioni della fiera italiana dedicata al menswear. Il passo successivo diventa quello di cercare come i singoli protagonisti della manifestazione fiorentina si mettono in gioco sui social.
PITTI UOMO
Osservando il calendario degli eventi in programma durante l’89esima edizione di Pitti Uomo, pubblicato sul sito della kermesse, si nota che il brand partenopeo Antony Morato ha intitolato #IAMWHOIAM la nuova campagna pubblicitaria che sarà presentata nell’Area Monumentale della Fortezza da Basso. Lello Caldarelli, presidente e direttore creativo della griffe, conferma che non si tratta di un caso. “Abbiamo utilizzato l’# – spiega – proprio per rendere il claim molto social, facilmente utilizzabile per post e attività di interazione online fra i clienti e l’azienda. ‘I am who I am’ è un messaggio rivolto a tutti, per spingere chi vuole a interpretare la propria essenza, mostrando se stessi tramite il proprio look, senza paure né eccessi. Un messaggio che racconteremo su Instagram e Facebook attraverso personaggi che impersonificano questa visione del mondo e attraverso tutti coloro che avranno voglia di raccontarlo e cui daremo visibilità”. A Pitti, e con un evento in calendario, Tommy Hilfiger utilizza l’omonimo #TommyHilfiger per qualsiasi comunicazione social. Mentre #NorthSailsGerardLoft è la sigla da aggiungere per condividere i momenti di convivialità durante l’evento North Sails al Gerard Loft in via dei Pecori. Un altro codice specifico, #IedSaveTheDuck, raggruppa i contenuti inerenti la mostra che Save The Duck ha allestito con l’apporto degli studenti dello Ied nella sede fiorentina dell’istituto in via Bufalini. Prince Tees, brand disegnato da Emanuele Filiberto di Savoia prodotto da Fgf Industry, ha scelto #ptdreams per il lancio della linea di pigiami presentata in fiera. Il plotone dei marchi che punteranno sugli hashtag annovera anche Ernesto con #etnoregimentale per l’evento dedicato a Maria Luigi a Parma e A.Testoni che per il suo light lunch aggiunge #romantictaste al canonico #atestoni. Per contro, c’è chi sceglie di festeggiare fuori calendario, ma si è adoperato per non restare indietro giocando d’anticipo. Il brand canadese Nobis celebra il suo decimo anniversario presso La Limonaia di Villa Vittoria, e ha investito a tal punto sull’eco social da stampare sugli inviti, inviati già a inizio dicembre, il suo #Embracetheelements ispirato all’unione di contenuti stilistici e funzionali che confluiscono nella collezione autunno/inverno 2016-17. Anche a Firenze, insomma, ci sarà una galassia virtuale di hashtag tra cui orientarsi. Negli ultimi mesi, del resto, sono stati diversi gli esempi di brand che hanno riscosso un notevole successo sui social. Da #zigzagging, ispirato al tradizionale motivo di Missoni ad #Atribute, nato per celebrare i 40 anni del marchio Giorgio Armani. #GRTnyc17 è stato invece utilizzato per gli scatti tratti dalla sfilata evento di Givenchy allestita a New York lo scorso settembre. Mentre #hmbalmaination è tra gli hashtag più utilizzati per la condivisione delle immagini relative alla collezione Balmain x H&M: lanciata a novembre, dopo mesi c’è ancora chi posta indumenti della linea prodotta dall’azienda svedese inserendo diligentemente la sigla preceduta da #. Ciò che caratterizzerà gli hashtag di Pitti, è che lo scontro sarà diretto, cioè quasi in simultanea.
di Marco Caruccio