Stefano Ricci da oggi può fregiarsi del rating EE della londinese Standard Ethics, cioè una certificazione etica tra le poche richieste (e ottenute) da un’azienda della moda o del tessile (settore Apparel & Textile Production). Il rating valuta governance, trasparenza, responsabilità sociale e impatto ambientale e può rappresentare, per la maison fiorentina specializzata in abbigliamento maschile, un passo avanti verso la quotazione. “Standard Ethics – si legge in una nota dell’agenzia di rating – ritiene che la Stefano Ricci sia rispondente alle indicazioni poste alle imprese non quotate dall’agenda Europea ed Ocse in materia di buon governo e sostenibilità sociale ed ambientale”.
Il percorso della maison verso la Borsa, però, non si concluderà l’anno prossimo, ha dichiarato l’amministratore delegato Niccolò Ricci al Corriere Fiorentino, ma più probabilmente nel 2017: nessuna fretta, dunque, anche perché “l’azienda è sana”. Il 2014 si è chiuso per la società con un fatturato di 155 milioni di euro, incassando una crescita a doppia cifra che il gruppo si aspetta anche quest’anno.