Il presidente Capasa annuncia un’assistenza speciale per i media della moda. Ma l’impegno per l’accoglienza è generale. “Hotel e ristoranti facciano la loro parte”.
al treno della moda a un servizio di concierge completo. Sono i segni concreti del nuovo corso della Camera Nazionale della Moda Italiana (Cnmi), tutto all’insegno dell’accoglienza. Lo aveva già annunciato il presidente Carlo Capasa, subito dopo la sua nomina decisa lo scorso aprile e poi ufficializzata a maggio: se il sistema del fashion si sta sempre più aprendo alla città, deve però anche essere in grado di accogliere i suoi ospiti. Ma deve anche essere in grado di integrarsi a tal punto nella vita quotidiana, da dare un contributo importante alla sua gestione. L’obiettivo non è solo migliorare immagine ed efficienza del sistema moda nel corso delle fashion week. A monte c’è, innanzi tutto, la consapevolezza (o l’orgoglio, come più volte ha detto lo stesso Capasa) che la moda è una risorsa fondamentale per Milano (e per l’Italia). Una risorsa che nel 2014 valeva 61 miliardi di euro, il 3,8% in più rispetto all’anno precedente, e che quest’anno, ha sottolineato il presidente, dovrebbe crescere fino a 65 miliardi di euro, Cina e crisi politico-finanziarie permettendo.
DAL TRENO ALLA CONCIERGE
A Milano, nello specifico, la sola via Montenapoleone vale oltre un miliardo di euro. E se la moda è un bene per tutti, allora è compito dei suoi addetti ai lavori coinvolgere la città tutta. La prima misura concreta è arrivata lo scorso giugno, quando Milano e Firenze hanno fatto sistema e hanno lanciato insieme l’ormai famoso treno della moda, che ha permesso a buyer e giornalisti di lasciare il capoluogo fiorentino, dove si era appena chiuso Pitti Uomo, per raggiungere quello lombardo. Comodità e velocità, certo. In questo modo, però, gli operatori sono stati anche messi nelle condizioni di seguire tutti gli eventi in calendario. Ora, un altro passo avanti: “Per i giornalisti stranieri e per i più importanti compratori abbiamo organizzato un sistema di concierge all’interno della Camera della Moda”, ha raccontanto Carlo Capasa a Pambianco Magazine, a margine della conferenza stampa che si è tenuta il 9 settembre a Palazzo Marino per presentare la sei giorni di Milano Moda Donna. “Ci saranno operatori pronti a rispondere a ogni chiamata, e noi penseremo a tutto”. Un servizio dall’impegno economico non indifferente (ma ancora top secret) destinato a circa un centinaio di operatori. E dal momento che siamo ancora nel semestre dell’Esposizione Universale, per chi vorrà e avrà tempo saranno organizzate visite guidate personalizzate fra i padiglioni di Rho. Sembrano ormai dimenticate le critiche di quanti, questa estate, facevano notare che nel corso della settimana della moda cadrà la festività ebraica dello Yom Kippur. In questo caso, poco c’entra la capacità di accogliere. “Non è possibile cambiare le date perché facciamo parte di un sistema”, ha ribadito Capasa. “Purtroppo capita spesso che ci siano festività nel corso delle diverse fashion week: da parte nostra, abbiamo assicurato il pieno supporto a quanti non potranno, giustamente, partecipare a sfilate ed eventi attraverso l’invio di tutti i materiali necessari”.
RISTORANTI APERTI E HOTEL ACCESSIBILI
Milano internazionale, una moda “avvolgente” e che si prende cura di operatori e cittadini. Ma Milano ha davvero vinto la sfida dell’accoglienza? “Si può sempre migliorare” ha ripreso Capasa. “In termini di viabilità, anche se molto è stato fatto. Ma soprattutto – ha sottolineato – mi auguro che Milano diventi una città sempre più aperta, mi auguro di trovare i ristoranti aperti il lunedì e la domenica e fino a tarda ora”. Il presidente di Camera della Moda non usa mezzi termini: “Nel nostro settore siamo tutti d’accordo che gli alberghi debbano fare la loro parte, mantenendo delle tariffe umane e non usando la settimana della moda come un momento per alzare i prezzi”, ha aggiunto. “Ma anche il fatto che i ristoranti debbano essere aperti di più e più a lungo è una cosa solo in apparenza banale”. Una criticità di cui è ben consapevole anche l’amministrazione comunale. L’assessore alla Moda e design Cristina Tajani, presente alla conferenza stampa a Palazzo Marino, ha ribadito a Pambianco Magazine che l’afflusso turistico è stato importante sia ad agosto, quando le presenze sono aumentate del 50% rispetto all’estate precedente, sia a settembre, mese in cui ci si attende performance identiche. “Sicuramente c’è un tema del prezzo degli alberghi. Noi speriamo che in accordo con il sistema alberghiero si possano definire tariffe calmierate nelle settimane clou”, ha specificato. “In alternativa, un’offerta di tipo diverso e di tipo nuovo si sta diffondendo in città e questo è un elemento regolatore della concorrenza cui bisogna guardare con attenzione”. Offerta che anche Camera Moda ha cercato di promuovere con la “Milan Fashion Week Survival Guide”: una guida di Milano più inedita, dal food al design e, naturalmente, alla moda.
di Teresa Potenza