Gli editori italiani scenderanno a patti con Google? Lo fa pensare la notizia di questi giorni di una partnership tra A. Manzoni & C., concessionaria di pubblicità del Gruppo L’Espresso, con il colosso di Mountain View. L’accordo, che sarà operativo a settembre 2015, riguarderà la gestione dell’advertising digitale. Manzoni adotterà la piattaforma Doubleclick for Publishers di Google per l’erogazione e l’ottimizzazione della pubblicità online, compresi i video, tecnologia che si aggiungerà a quella già in uso dalla concessionaria. Sembra un’evoluzione rispetto all’orientamento ‘barricadero’ degli ultimi anni che ha portato gli editori tradizionali ‘su carta’ a far fronte comune contro lo strapotere dei big del web, Google in primis ma anche Facebook e gli altri social. L’anno scorso era nata Gold 5, superconcessionaria italiana della pubblicità online, che è ancora oggi operativa ed è specializzata esclusivamente nella raccolta dei video advertising. Gold 5 si posizionava come una risposta italiana ai colossi americani del web, un’alleanza che riuniva 5 concessionarie: A. Manzoni & C., Rcs MediaGroup, Banzai Media, Mediamond e Italiaonline. In Italia la quota di raccolta pubblicitaria di Google è stimata oltre il 50% dello spending in rete, il cui totale dovrebbe raggiungere quest’anno 2,2 miliardi di euro secondo le previsioni dell’Osservatorio New media & new internet del Politecnico di Milano. I ricavi del web pesano quindi il 30% del totale mercato pubblicitario nazionale. Internet è da due anni il secondo mezzo in Italia dopo la tv, avendo superato la stampa nel 2013.