Bruno Magli torna in corsa grazie a un fondo americano. Nel pomeriggio di ieri, infatti, Neuberger Berman si è aggiudicato il brand di calzature alto di gamma per 28,5 milioni di euro dopo un testa a testa con l’altro concorrente in campo, il fondo statunitense Carlyle insieme a Blue Star che ha rilanciato per ben cinque volte.
La base d’asta era di 22,5 milioni, e l’aggiudicazione fatta dal Tribunale di Bologna è stata superiore di sei milioni: una cifra anche più alta delle aspettative, considerato che già quella di partenza copriva i debiti della società per circa 20 milioni. Soddisfazione per l’acquisizione da parte dell’amministratore unico della società Giuseppe Pirola che ha dichiarato: “Siamo riusciti a fare un buon lavoro pagando tutti i creditori. Con il residuo si spera di rilanciare la società partendo da Bologna”.
Se il marchio, di fatto, è adesso a stelle e strisce, una delle clausole inserite nel regolamento pubblicato sul sito della procedura era l’impegno a negoziare con l’amministrazione accordi “sulla base di condizioni che possano assicurare la massima salvaguardia occupazionale e, contestualmente, tutelare l’indotto e preservare il collegamento del brand con la tradizione, il gusto e la cultura del made in Italy”. L’ipotesi che potrebbe prendere piede sarebbe far rimanere in Italia la consulenza stilista, il design e le licenze italiane, anche per salvare i quaranta dipendenti in cassa integrazione.
Si chiude così un capitolo travagliato per il marchio bolognese, ammesso al concordato lo scorso novembre: nel 2001 la famiglia Magli lo aveva ceduto al fondo Opera, compartecipato da Bulgari, che nel 2007 lo cedette a propria volta agli inglesi di Fortelus capital. L’ultimo passaggio di mano è avvenuto nel 2013, quando lo conquisarono gli svizzeri di Da Vinci Invest. Adesso è la volta del fondo scorporato da Neuberger Berman, Marquee brands, alle prese con la prima acquisizione nel campo del lusso.