A fronte di un fatturato 2012 a 1,2 miliardi di euro – in salita di circa il 3% rispetto all’anno precedente – e di una crescita attesa per l’esercizio in corso entro il 10%, Max Mara dà prova di credere in un passo lento, ma fermo. In questi termini si è espresso il patron dell’azienda emiliana Luigi Maramotti, che nel corso di un evento a Tokyo – il marchio ha festeggiato la riapertura dello storico store a Ginza, rinnovato a dieci anni dall’opening – ha reso noto qualche punto dell’imminente strategia di crescita. Come riportato da Wwd, il numero uno dell’azienda ha dichiarato di “non credere nella strategia di espansione a marce forzate come unica ricetta di crescita nel lungo periodo”.
Maramotti, d’altra parte, se lo può permettere: i piani, per ora, sono quelli di mantenere l’azienda nelle salde mani della famiglia, almeno fino a quando l’appena 56enne Maramotti sarà in carica. L’espansione, per ora sostenuta in particolare dai mercati giapponesi e cinesi (a fronte di un rallentamento in Europa, America e Medio Oriente), passa dall’Oriente, ma anche in questo caso, con cautela. L’azienda, infatti, è intenzionata ad accrescere il business dei già esistenti 300 punti vendita nella Greater China piuttosto che ad aprirne di nuovi.
E, in prospettiva, larga parte degli sforzi sarà concentrata sugli accessori (un business che ad oggi ammonta al 12% delle vendite, ma che è destinato a crescere), piuttosto che sull’abbigliamento e sui famosi capispalla per cui Max Mara è diventata famosa in tutto il mondo. In particolare, il focus sarà tutto sulle borse: largo spazio, quindi, alla JBag, la cui testimonial d’eccezione è l’attrice Jennifer Garner