Piazza Italia, azienda attiva dal 1993 nel fast fashion di abbigliamento, accessori e calzature per uomo, donna e bambino, utilizza l’ironia per dare voce alla crisi del nostro Paese. Infatti, nella campagna pubblicitaria per il Natale 2012, compaiono 14 volti di cittadini comuni che esprimono, con un fraseggio colorito e degno delle più recenti cronache, una “protesta speranzosa” circa le sorti, pubbliche e private, degli italiani: “Se mi bocciano un’altra volta, magari mi fanno consigliere” oppure “Ma esistono aziende che non cercano volontari?” sono solo alcuni degli slogan scelti per l’occasione. Quattordici scatti per altrettanti vizi capitali tipici dello Stivale: il brand di Nola (NA) che nel 2011 ha fatturato 310 mln di euro si fa pungente per il suo adv – il cui claim è “Sponsor della gente comune” – e intanto punta a crescere ulteriormente prevedendo di raggiungere i 420 mln nel 2012 e di arrivare ai 500 mln nel prossimo anno.
Alla base della campagna pubblicitaria, affidata al fotografo Carlo Furgeri Gilbert ed alla direzione di Stefano Ginestroni e realizzata da Diaframma, delle speranze semplici come quelle di un lavoro degnamente retribuito o della pensione entro i tempi pattuiti; il marchio campano già nel 2011 aveva immortalato volti per le vie di Milano per la campagna “I miracoli li facciamo noi“. Come spiega il 33enne AD della catena di store, Francesco Bernardo, “l’azienda si propone come sponsor del consumatore. Oggi ci ritroviamo tutti con qualcosa di meno”.
La decisione di investire in maniera importante nei progetti legati all’area comunicazione è supportata dai risultati dell’azienda, che dal 1993 ad oggi è cresciuta ad un ritmo di un +10-15% l’anno, e dallo sviluppo del retail, che si avvale di un network di 120 punti diretti sul mercato domestico e 35 negozi in franchising tra Italia ed estero. Numeri destinati a crescere, come conferma l’AD, che ha dichiarato di “mirare ad inaugurare 50 negozi in affiliazione sul territorio italiano nell’arco di tre anni”. Svariati anche i progetti sull’estero, che ad oggi rappresenta il 15% delle vendite e che punta in particolare ai mercati di Europa, Russia e Medio Oriente.