Sarà il fascino evocativo del nome: Victor Victoria riporta al film interpretato da Julie Andrews negli anni Ottanta. Ma è anche un marchio di moda pronta, nato in quegli stessi anni in Veneto, con uno stile puntato sull'alternanza d'elementi maschili e femminili. Nel 2000 fu assorbito da Sinv, un'azienda vicentina, e nel maggio 2005 è stato acquistato da Ca' da Mosto. «Victor Victoria mi ha sempre affascinato» dice Sergio Tegon, AD della società veneta.
Tegon ha finalmente coronato un sogno: conosce a fondo il marchio, la sua storia, e sa su cosa puntare. Perché Victor Victoria è un nome che si legge benissimo, sostiene: «Anche russi e giapponesi lo pronunciano, senza difficoltà».
Tegon, a soli 30 anni, ha creato Ca' da Mosto alla quale faceva capo il gruppo Pepper Industries, presente sul mercato con i marchi d'abbigliamento Pepper, Seventy, Balajò, Moncler, Henry Cotton's, oltre alla licenza di Cerruti. Nel 1998 Ca' da Mosto ha ceduto la partecipazione in Pepper lndustries, acquistando il ramo d'azienda relativo alla produzione di Seventy, che sin dalla sua nascita (1970) è sempre appartenuto a Tegon.
Gli obiettivi di Ca' da Mosto, oggi, possono essere sintetizzati in poche parole: consolidamento del marchio Seventy e promozione e vendita di Victor Victoria, dalla stagione A/I 2007, che si posizionerà su un livello più alto per eleganza e raffinatezza.
I ricavi di vendita di Seventy hanno registrato un andamento crescente dal 1999 in poi, con un tasso di crescita del 17% tra il 2000 e il 2005. Per dare una sterzata definitiva a Victor Victoria, la scelta è caduta su Albino D'Amato, stilista vincitore del concorso «Who's on next?», sponsorizzato dalla rivista Vogue. Acclamato come talento emergente nel 2005, D'Amato vanta un'esperienza nelle maison parigine (Ungaro e Guy Laroche) e italiane (Pucci, Armani e Dolce & Gabbana).
Estratto da Economy del 13/07/07 a cura di Pambianconews