Il momento è d'oro. Almeno a sentire alcuni tra i principali cacciatori di teste italiani, era da anni (prima del 2001) che il mondo della ricerca di dirigenti non viveva una simile euforia. Crescita a doppia cifra nel 2006 e previsioni altrettanto buone per l'anno in corso.
Le ragioni sono tante: la ripresa economica, certo. Ma soprattutto un profondo cambiamento nell'organizzazione di molte aziende medie italiane che nel nostro Paese sono la maggioranza e provengono da una lunga tradizione padronale.
Il quadro economico mondiale è cambiato e, in seguito alla crescente globalizzazione, sta diventando più complesso. Perciò le imprese, e non più solo quelle di grandi dimensioni, hanno bisogno di una classe dirigente preparata alle nuove sfide e in grado di affrontare la complessità organizzativa che un simile mercato richiede
Il caso esemplare è quello delle imprese della moda e del lusso, tradizionalmente di piccole e medie dimensioni e a conduzione familiare: di fronte alla competizione con i produttori dei Paesi emergenti, sempre più spesso ricorrono a personale extra-aziendale per le cariche dei numeri uno e due e per le prime linee dei board.
In generale la richiesta ricerche di executive sta crescendo in tutti i settori. Ma le punte di diamante in questo momento sono la finanza (banche, assicurazioni, private equity, investment banking), il retail, la moda e il lusso.
Tra le altre ragioni che stanno spingendo il mercato dell'executive search nel nostro Paese non vanno dimenticate le frequenti fusioni e acquisizioni, in particolare nel settore bancario, che determinano un ripensamento e una riorganizzazione profondi della struttura organizzativa e dei vertici aziendali.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 13/07/07 a cura di Pambianconews