A 75 e con quasi mezzo secolo di carriera d'imprenditore alle spalle, Ernesto Gismondi ha tracciato una nuova rotta. Il futuro della sua creatura, Artemide group, uno dei miti del design e del made in Italy, sarà in piazza Affari. In sei mesi ha visto una mezza dozzina di banche d'affari e pochi giorni fa ha scelto. Sarà Mediobanca, affiancata da un co-global coordinator estero, a curare il collocamento in Borsa del 30-35% del gruppo di illuminazione, probabilmente dopo l'estate.
Artemide ha chiuso il 2006 con ricavi attorno a 110 milioni. Gismondi ha puntato su piazza Affari al termine di un percorso preparato per tempo. Dopo tre anni di ricavi in calo fino al 2004, Artemide ha saputo risalire la china. Sono arrivati manager esterni fino all'AD Luciano Iannuzzi. E' stato completato l'assetto su tre divisioni per il settore decorativo consumer (la controllata Artemide spa di Pregnana Milanese), l'architectural indoor (Artemide megalit di Saint Florent) e illuminazione esterna (la tedesca Dz licht).
Infine, il gruppo ha investito sulla rete estera portando a 41 gli show room e aprendo in un biennio nuove filiali in Russia, Cina, Scandinavia, Dubai e Giappone (l'estero vale i173% del fatturato). I risultati sono arrivati nel 2005 con un ebitda del 13,2% su 97 milioni di giro d'affari e il ritorno all'utile netto.
Estratto da Il Mondo del 9/02/07 a cura di Pambianconews