La celebrazione dell'estro di Jean Charles de Castelbajac voluta dal Museo Galliera, il museo della moda di Parigi, ha quattro centri di irradiazione, quattro poli di energia vitale che ogni visitatore potrà vivere liberamente, seguendo i segnali e le suggestioni proposte dall'allestimento.
La prima sala è il luogo del cubismo, della frammentazione cromatica e sensoriale prodotta da un enorme cubo di Rubik, opera di Castelbajac, completamente ricoperto di specchi. La musica pop diffusa dal gigantesco gioco apre le porte del "gabinetto delle curiosità", il luogo dell'emozione, un universo catartico dove al ludico si sostituisce l'interiorità. E' qui che gli abiti diventano memoria del passato, intesi come meccanismo del meraviglioso, come provocazione emotiva, come sollecitazione uditiva.
Le note di Purcell diffuse in questa sala introducono invece alla terza sezione della mostra, "la galleria dei ritratti" dove il famoso tessuto mimetico, trasforma l'area in una sorta di corridoio regale alla cui fine si erge un enorme trono dorato. L'ultima sala è quella del destrutturalismo grafico, una sorta di camera di decompressione totalmente diversa dalle suggestioni provocate nelle sale precedenti. Una trama quadrata si sviluppa nelle tre dimensioni dello spazio, ricoprendo pavimento pareti e soffitto.
A cura di Pambianconews